La sindrome di Asperger (SA o, in inglese, AS) è un disordine pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo e comunemente considerato una forma di autismo cosiddetta “ad alto funzionamento”.
Il termine che dà il nome alla patologia venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981, traendolo da Hans Asperger, psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni Novanta.
In generale si ritiene che si tratti di un tipo di autismo caratterizzato dalla difficoltà nelle relazioni sociali piuttosto che da un’alterazione della percezione, rappresentazione e classificazione della realtà, come nell’autismo classico.
Ma cosa pensa un bambino di dieci anni con sindrome di Asperger? E i suoi genitori? Quali sono le loro preoccupazioni, le ansie, le esperienze?
Di tutto ciò si occupa il libro Io sento diverso. Cosa pensa un bambino di 10 anni con sindrome di Asperger, recentemente pubblicato da Paolo Cornaglia Ferraris, già noto ai lettori per Camici e pigiami, firmato nel 2000 con lo pseudonimo di “Medicus Medicorum”.
In questa sua nuova opera, Cornaglia Ferraris raccoglie il racconto di un bambino con sindrome di Asperger, scritto proprio da lui, e le storie di genitori di altri bimbi “speciali” come lui.
Il libro presenta anche delle schede con le quali è possibile decifrare il comportamento di una persona con sindrome di Asperger, per poter intervenire con una logica che faciliti da una parte il suo desiderio di essere compreso, dall’altra la possibilità di comunicare.
Un’opera, quindi, dedicata a genitori, nonni, parenti e insegnanti e, perché no, anche agli specialisti, perché non c’è niente di meglio che ascoltare i racconti degli altri, per capire ed evitare errori inutili.
(S.B.)