«Quando sei come me non puoi pensare di passare inosservato. Se cammini come un pinguino e parli al rallentatore ti guardano tutti come se fossi un marziano. Però ti può capitare di conoscere uno come Matteo. Allora capisci che anche un pinguino può incontrare un’amicizia vera e sincera».
È un passo particolarmente bello e significativo tratto dal libro di Flavio Maracchia, intitolato Come un pinguino. Storia di un’amicizia speciale, recentemente dato alle stampe da Paoline Editoriale Libri.
Si tratta di una sorta di racconto-diario nel quale l’autore racconta le vicende di un adolescente disabile nel mondo della scuola, attraverso quanto narra un compagno di classe di quest’ultimo, il sedicenne Matteo.
Cronaca di un incontro improvviso e imprevisto con la diversità, dello scontro con i pregiudizi, i tabù e le superstizioni che caratterizzano il mondo della disabilità, dell’imbarazzo vissuto talora come una colpa e della messa in discussione dello stesso concetto di normalità, il libro vede Simone – il ragazzo con disabilità – fare il suo ingresso in classe ad anno già iniziato.
Alle normali e consuete difficoltà d’inserimento in un contesto scolastico già definito, si aggiungono naturalmente la fatica e la complessità di un’integrazione resa problematica dallo status di “diverso”.
Nelle pagine di Come un pinguino vengono raccontati i comportamenti di discriminazione o pietismo dei compagni di classe, l’imbarazzo che talvolta sconfina nel razzismo, da parte dei loro genitori, le difficoltà degli stessi insegnanti. Tutti, in sostanza, si rivelano seriamente impreparati ad un incontro come questo.
Si raccontano poi anche episodi che accadono in classe o nello scenario immediatamente adiacente alla scuola, riportando piccoli e grandi esempi di cosa voglia dire affrontare da vicina la “diversità”, svelando i significativi passi che lentamente conducono il protagonista Matteo all’apertura e alla comprensione di una realtà, quella di Simone, fino a qualche tempo prima per lui sconosciuta e lontana.
A rendere ancor più meritoria tale pubblicazione, segnaliamo anche che parte del ricavato dalla vendita di essa sarà devoluto all’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Milano.
(S.B.)
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