Mainstreaming è un termine ormai molto diffuso che – com’è noto – indica quel principio introdotto dalla Commissione Europea in base al quale le questioni legate alla disabilità devono essere prese in considerazione tanto nella pianificazione quanto nell’esecuzione di tutte le politiche che abbiano un certo impatto sulla società.
L’Agenda 22, invece, è uno strumento sviluppato dal Movimento Svedese per la Disabilità che consiste in una strategia per mettere in pratica le Regole Standard delle Nazioni Unite sull’Uguaglianza di Opportunità per le Persone con Disabilità, attraverso la realizzazione di politiche locali per la disabilità.
È questo ciò di cui si è discusso alcune settimane fa a Bruxelles, nel corso di un incontro intitolato Il mainstreaming della disabilità nelle politiche locali, organizzato dal Forum Belga della Disabilità (BDF) e dal Consiglio Nazionale per le Persone con Disabilità del medesimo Paese (NHRPH), per presentare le esperienze di Svezia, Italia e Belgio.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto lanciato nel 2005 dall’European Disability Forum (EDF), allo scopo di mettere in pratica l’Agenda 22 in otto diverse realtà nazionali europee (Belgio, Danimarca, Estonia, Italia, Lettonia, Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca), ha visto per il nostro Paese la partecipazione di Luisella Bosisio Fazzi – presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità (CND) – la quale ha illustrato la sperimentazione avviata nella città di Terni.
Agenda 22 – Swedish Disability Federation
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