Siamo uniti come mai prima!

Sono le parole di Venus Ilagan, presidente di DPI (Disabled Peoples' International), nel commentare con soddisfazione l'approvazione della nuova Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità, avvenuta il 25 agosto presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite

A sinistra Venus Ilagan, presidente di DPI (Disabled Peoples' International), con Charlotte McLaine della World Bank, durante i lavori alle Nazioni Unite che hanno portato alla prima Convenzione ONU sulla disabilità (foto di Giuliano Giovinazzo)«Il 25 agosto 2006 è un giorno da celebrare! Abbiamo raggiunto qualcosa che per i nostri membri era un sogno da moltissimo tempo. Una Convenzione delle Nazioni Unite sui nostri diritti umani!».
Lo ha dichiarato Venus Ilagan, presidente di Disabled Peoples’ International (DPI), l’organizzazione internazionale che tutela i diritti umani delle persone con disabilità in 135 Paesi, che ha anche aggiunto: «Venticinque anni fa, nel primo Congresso Mondiale del DPI tenutosi a Singapore, come persone con disabilità prendemmo atto della necessità di essere uniti e di lottare per i nostri diritti. Oggi, dopo questo successo, siamo uniti come mai prima d’ora!».

Grande, dunque, la soddisfazione da parte di questa grande donna con disabilità filippina, che ricopre la massima carica del DPI ormai da quattro anni e grande anche la consapevolezza di quanto possa essere importante, per il futuro, il risultato ottenuto a New York.
«Con l’adozione della Convenzione da parte del Comitato Ad Hoc, possiamo festeggiare una vittoria molto importante sulla lunga strada verso l’uguaglianza e dobbiamo essere molto soddisfatti di questo risultato».

Ilagan traccia poi il percorso seguito da DPI, durante i lavori: «All’inizio delle negoziazioni, come DPI abbiamo esposto chiaramente che dal nostro punto di vista non c’erano diritti umani che le persone con disabilità non dovessero reclamare. La bozza dello strumento approvato riconosce i nostri diritti all’interno del panorama dei diritti umani delle Nazioni Unite e in questo modo si tratta di una vittoria enorme per tutti noi. Il nuovo trattato, quindi, avrà per noi un immenso valore per proseguire lungo il percorso della piena realizzazione dei nostri diritti!».

Alcuni ringraziamenti particolari, infine, appaiono doverosi alla presidente del DPI. «Vogliamo ringraziare in maniera speciale il presidente del Comitato Ad Hoc, l’ambasciatore della Nuova Zelanda Don MacKay e tutte le delegazioni governative, il Bureau, il DESA (Dipartimento degli Affari Sociali delle Nazioni Unite) e ovviamente i colleghi delle Organizzazioni Non Governative di tutto il mondo, tutti soggetti che hanno lavorato molto intensamente per darci questo nuovo importantissimo strumento. Ora guardiamo in avanti, aspettando che l’Assemblea Generale dell’ONU adotti questa Convenzione nella sua imminente sessione, per avviare i fondamentali processi della ratifica e dell’applicazione di essa».
(S.B.)

Si ringrazia Giuliano Giovinazzo per la traduzione dei testi originali.

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