È arrivato dunque il giorno della vigilia per l’apertura della fase di ratifica riguardante la Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità e più di venti Paesi hanno ufficialmente annunciato che aderiranno all’importante documento, venerdì 30 marzo, quando esso sarà aperto alla firma da parte degli Stati e delle organizzazioni regionali, durante una cerimonia solenne nella sala dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Anche l’Italia sarà presente a New York, rappresentata da Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà Sociale, come avevamo preannunciato nei giorni scorsi, e si tratta pure qui di un fatto molto importante, quasi “storico”, poiché è la prima volta che questo accade rispetto alle varie Convenzioni sui Diritti Umani approvate dall’ONU, ovvero che il nostro Paese sia presente sin dal primo atto del percorso di ratifica.
Un fatto, questo, in stridente contraddizione con la dichiarata assenza della Santa Sede, che Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International) e componente della Delegazione Italiana che sarà a New York, ritiene quanto meno sconcertante: «Dopo i tanti ostacoli e opposizioni che abbiamo superato durante la discussione nel Comitato Ad Hoc da parte di Paesi dove i diritti umani non sono garantiti ai cittadini, ci sembra paradossale che ora sia la Santa Sede a porre in dubbio la necessità di rimuovere le profonde ingiustizie che vivono le persone con disabilità nel mondo».
Anche per questo lo stesso Griffo, insieme a Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e a Luisella Bosisio Fazzi, presidente del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità), avevano diffuso, nelle scorse settimane, una lettera aperta, da noi ripresa, nella speranza di ottenere risposte che non sono arrivate.
In ogni caso la cerimonia del 30 marzo, che come detto si terrà nella sala dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dalle 10 alle 13, è ormai pronta.
Vi parteciperanno i rappresentanti di oltre quattrocento organizzazioni di persone con disabilità provenienti da tutto il mondo e tra gli oratori vi saranno il vicesegretario generale dell’ONU Asha-Rose Migiro, l’alto commissario per i Diritti Umani Louise Arbour e il presidente dell’EDF (European Disability Forum) Yannis Vardakastanis, in rappresentanza dell’IDC (International Disability Caucus).
L’evento – che nel pomeriggio sarà seguito da un Dialogo di Alto Livello sugli aspetti politici e tecnici della Convenzione (ore 15-18) – verrà anche trasmesso in diretta nel web (www.un.org/webcast).
Proprio il citato International Disability Caucus ha costituito una delle novità più importanti del lavoro di questi anni, un organismo dal grande valore simbolico, ma anche di concreta operatività, composto da settanta membri appartenenti ad organizzazioni internazionali, nazionali e regionali, che per la prima volta ha visto la comunità mondiale delle persone con disabilità riunirsi e lavorare insieme agli Stati Membri dell’ONU, per ottenere un documento di portata storica, un trattato che finalmente garantirà quegli stessi diritti e quelle responsabilità che per altre categorie di cittadini talora sembrano ovvie.
«La Convenzione – ha dichiarato Edoardo Bellando, del Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite – richiede cambiamenti concreti attraverso leggi efficaci e un cambiamento di mentalità. L’esperienza dei quarantacinque Paesi che hanno già approvato leggi in materia ha dimostrato che un cambiamento è più facilmente realizzabile con l’ausilio di norme legali. La Convenzione prevede un’attuazione graduale, senza richiedere lo stanziamento di eccessive risorse da parte di governi che non se lo possono permettere. E tuttavia stabilisce delle misure minime volte al rispetto basilare della dignità umana, nonché degli obiettivi a più lungo termine, per realizzare una piena integrazione nella società».
Da segnalare infine che insieme alla Convenzione, il 30 marzo verrà aperto alla firma un Protocollo Facoltativo di 18 articoli, che consentirà ad individui e gruppi di appellarsi ad un comitato di esperti, in caso di presunte violazioni dei loro diritti, una volta esaurito il ricorso alle autorità nazionali.
Ultima, ma non certo ultima, una notizia riguardante la Delegazione Italiana a New York che come da protocollo affiancherà il ministro Ferrero all’atto della firma.
A rappresentare il nostro Paese, infatti, ci sarà Giampiero Griffo, che avrebbe dovuto essere accompagnato da Pietro V. Barbieri, il quale, purtroppo, ha dovuto dare forfait per ragioni di salute: a lui vanno i nostri auguri di pronta guarigione.
Assieme a Griffo ci sarà però anche Nicola Fazzi, il figlio di Luisella Bosisio Fazzi, scelta dalla forte carica simbolica, senza precedenti, per dare visibilità anche alle persone disabili che non sono in grado di rappresentarsi da sole.
C’è chi parla di 600 milioni, chi di 650, ma non conta troppo: a questo punto, infatti, non resta che attendere gli sviluppi degli eventi e capire quanto tempo sarà ancora necessario per migliorare realmente la vita di tutti quei cittadini con disabilità del mondo.
www.un.org/esa/socdev/enable oppure all’indirizzo:
www.un.org/disabilities/convention.