La prevenzione neonatale è un diritto del bambino

Si è concretizzata in una lettera appello inviata al ministro della Salute, a quello delle Politiche per la Famiglia e a tutti gli Assessorati Regionali alle Politiche Sanitarie la campagna lanciata dall'AISMME (Associazione Italiana Studio malattie Metaboliche Ereditarie), che cerca di ottenere uno screening neonatale allargato, procedimento che consentirebbe di diagnosticare per tempo varie malattie rare
L'immagine ufficiale della campagna lanciata dall'AISMMEAvevamo già dato ampio spazio all’impegno dell’Associazione Giuseppe Dossetti – I Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti, relativo alla necessità di rendere obbligatorio uno screening neonatale allargato, per diagnosticare precocemente numerose malattie genetiche rare.
Un impegno che aveva tra l’altro portato, nel maggio di quest’anno, alla Prima Manifestazione Nazionale dei Malati Rari a Roma.

Un’altra importante iniziativa nazionale di sensibilizzazione proviene ora, nel medesimo settore, dall’AISMME (Associazione Italiana Studio Malattie Metaboliche Ereditarie), sempre allo scopo di arrivare nelle varie regioni italiane ad uno screening neonatale metabolico allargato, che non si riferisca più solamente alle attuali tre malattie (fibrosi cistica, ipotiroidismo congenito e fenilchetonuria), ma a tutte le altre possibili quaranta malattie genetiche metaboliche, tra le quali le aminoacidopatie, i difetti della beta ossidazione, le acidemie organiche e altre ancora.

 
C’è un dato particolarmente importante evidenziato dall’AISMME ed è quello riguardante la Regione Toscana, unica ad aver proceduto nella direzione sopraindicata, tramite una specifica legge regionale.
Ebbene, dal 2004, in Toscana, su 126.000 test effettuati, sono stati precocemente individuati sessanta bambini con malattie metaboliche (un rapporto di 1 a 2.000), che altrettanto precocemente trattati, godono ora di una discreta qualità di vita, preservati da gravi forme di disabilità, così come sono state risparmiate grandi sofferenze alle loro famiglie.
L’iniziativa dell’AISMME – patrocinata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), da UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), da Cittadinanzattiva, dalla Fondazione Telethon e dalla Regione Veneto – si è già concretizzata in una lettera-appello indirizzata al ministro della Salute Livia Turco, a quello delle Politiche per la Famiglia Rosy Bindi e a tutti gli Assessorati alle Politiche Sanitarie Regionali, della quale qui di seguito pubblichiamo il testo integrale.
Molte associazioni e federazioni hanno già aderito a questo messaggio e l’auspicio di tutti è che l’attenzione dell’opinione pubblica su questo problema, oltre che naturalmente quella delle Istituzioni, cresca sempre di più, per riuscire ad ottenere risultati concreti.
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
AISMME (Associazione Italiana Studio Malattie Metaboliche Ereditarie) tel. 049 9366129, fax 049 9902138
info@aismme.org – www.aismme.org.
La lettera-appello dell’AISMME

Al Ministro della Salute Livia Turco
Al Ministro delle Politiche per la Famiglia Rosy Bindi
Agli Assessorati alle Politiche Sanitarie Regionali 

Le Associazioni dei Malati affetti da Malattie Metaboliche Ereditarie lanciano un appello ed invitano il Ministro L. Turco, il Ministro R. Bindi, le autorità sanitarie regionali a mobilitarsi affinché lo “Screening neonatale metabolico allargato” per oltre 40 malattie metaboliche genetiche possa venire attuato in tutte le regioni italiane.

LA PREVENZIONE NEONATALE: UN DIRITTO ALLA SALUTE DEL BAMBINO
Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo.
Lo “Screening neonatale metabolico allargato” permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.
 

Solo nella Regione Toscana, attualmente, viene eseguito per legge lo “Screening Neonatale Metabolico Allargato”, con l’ausilio di una speciale apparecchiatura – Tandem-mass spettrometria – che consente di individuare, a poche ore dalla nascita, circa quaranta malattie metaboliche ereditarie, suscettibili di trattamento dietetico o farmacologico, ritardando così il più possibile l’evoluzione della malattia e quindi il danno irreversibile di organi ed apparati.

L’efficacia di un riconoscimento precoce attraverso lo screening neonatale metabolico allargato permette:
– Il riconoscimento in fase pre-clinica di una delle oltre 40 malattie metaboliche ereditarie che oggi è possibile screenare;
– il trattamento immediato della patologia metabolica;
– evita l’insorgere dello scompenso metabolico acuto che rappresenta la principale causa di morte di queste patologie. 

Le malattie metaboliche ereditarie sono patologie causate da alterazioni geniche. Sono malattie croniche, disabilitanti, spesso degenerative, in molti casi senza cure, di difficile gestione familiare.
La prognosi spesso è grave, per la vita stessa e per la salute futura del bambino.
La diagnosi di queste malattie non è sempre immediata, perché richiede un alto livello di “sospetto clinico”, non facile trattandosi di malattie che prese singolarmente risultano rare.
Una diagnosi omessa o tardiva ha pesanti conseguenze, gravi handicap e/o la morte del bambino o la nascita di altri soggetti affetti dalla medesima patologia nella stessa famiglia.

La diagnosi nei primi giorni di vita quindi può fare la differenza tra la vita e la morte, tra l’invalidità e un normale sviluppo fisico, poiché consente un precoce trattamento prima dell’inizio della comparsa dei sintomi con maggiori speranze di vita e di benessere per il bambino.

Oggi l’Italia può contare, in quasi tutte le regioni, su un numero sempre più significativo di centri altamente qualificati per lo screening neonatale regolamentato per legge per tre malattie genetiche: ipotiroidismo, fibrosi cistica e fenilchetonuria, patologie nelle quali la tempestività dell’intervento terapeutico gioca un ruolo decisivo per la sopravvivenza del paziente.
L’allargamento dello screening neonatale a oltre 40 malattie metaboliche ereditarie (aminoacidopatie, acidurie organiche, difetti del ciclo dell’urea, difetti della beta ossidazione degli acidi grassi, malattie lisosomiali ecc.), rappresenta un avanzamento importante nell’ambito della prevenzione di massa di un folto gruppo (più di 600) di malattie metaboliche ereditarie tra le malattie rare (più di 6.000) e diventa l’unico vero atto di prevenzione che al momento si può utilizzare per queste malattie.
La terapia enzimatica sostitutiva, i trapianti d’organo e cellule staminali e, nel prossimo futuro, la terapia genetica sono i trattamenti terapeutici che hanno maggiormente beneficiato delle innovazioni biotecnologiche e sono ora disponibili anche per pazienti affetti da alcune malattie metaboliche ereditarie.

Le associazioni propongono una serie di azioni:
1. L’ampliamento dello “screening neonatale metabolico allargato” a tutti i nuovi nati in tutte le regioni d’Italia ed appianare le disparità esistenti tra regione e regione;
2. il follow-up dei pazienti diagnosticati mediante test di conferma diagnostica (enzimatici e molecolari);
3. promuovere programmi di ricerca atti a migliorare le conoscenze cliniche e di base delle malattie metaboliche ereditarie per aggiornare la possibilità di prevenzione, nonché la diagnosi precoce, il trattamento e la riabilitazione;
4. rivolgere l’attività diagnostica a pazienti affetti da ritardo mentale di età pediatrica e non, ambulatoriali o ricoverati presso le strutture sanitarie, considerando che il ritardo mentale è definito da un’incidenza di circa il 3% della popolazione generale;
5. la necessità di Centri ad alta specializzazione per la cura delle malattie metaboliche ereditarie, anche alla luce di nuove possibilità terapeutiche, con équipe medica specializzata ed aggiornata, sufficiente a garantire una disponibilità 24h/24h per le emergenze metaboliche;
6. l’inserimento di tutte le analisi di laboratorio valide per il controllo della malattia nel nomenclatore-tariffario nazionale;
7. l’inserimento nei LEA [Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria, N.d.R.] di tutte le prestazioni necessarie ai malati affetti da malattie metaboliche ereditarie;
8. l’inserimento di tutte le malattie metaboliche ereditarie finora conosciute nella lista delle patologie rare in esenzione ticket;
9. campagne d’informazione e corsi di aggiornamento rivolti ai medici e ai pediatri di base;
10. provvedere alla preparazione ed all’aggiornamento professionale del personale socio-sanitario addetto;
11. i Centri regionali di riferimento devono provvedere alla cura e alla riabilitazione dei malati metabolici, sia in regime ospedaliero, sia in regime ambulatoriale e di day-hospital, sia a domicilio;
12. il riconoscimento sanitario e sociale del paziente affetto da malattia metabolica ereditaria per favorirne la cura, la riabilitazione, l’inserimento sociale, scolastico e lavorativo.

Il nuovo millennio rappresenta una nuova era per i programmi di screening, grazie alla nuove tecnologie e all’aumentare delle conoscenze genetiche.
Allo screening neonatale metabolico dovrà seguire un maggior interesse culturale per le malattie metaboliche ereditarie, sia in termine di conoscenze generali del pediatra o del medico di famiglia sia di Centri specialistici che sappiano curare i pazienti metabolici.
Con questo processo lo screening rivestirà il vero ruolo di indagine di prevenzione delle patologie metaboliche ereditarie, fornendo quelle informazioni genetiche ed epidemiologiche fondamentali nello stimare il peso sociale di queste patologie.

Le associazioni che aderiscono alla lettera-appello sono:
AISMME
– Associazione Italiana Studio Malattie Metaboliche Ereditarie ONLUS – presidente Cristina Vallotto – Padova
Cometa Sardegna – Associazione per la Ricerca e la Prevenzione delle Malattie Metaboliche Ereditarie e delle Malattie Rare ONLUS – presidente Luisa Molinas – Quartu Sant’Elena (Cagliari)
AMEGEP Domenico Campanella – Associazione Malattie Metaboliche e Genetiche Puglia ONLUS – presidente Porzianna Calianno – Monopoli (Bari)
– ABM – Associazione per la Tutela dei Bambini Metabolici – presidente Luca Zini – Milano
– Associazione Italiana Gaucher – presidente Fernanda Torquati – Reggello (Firenze)
– Associazione Italiana Niemann Pick ONLUS – presidente Luigi Bonavita – Lanzo Torinese (Torino)
Progetto Grazia – Associazione Italiana ONLUS per la Ricerca sulla Leucodistrofia di Krabbe – presidente Rosaria Barbagallo – Acireale (Catania)
AMMeC – Associazione Malattie Metaboliche Congenite Onlus – presidente Simonetta Menchetti – Firenze
AIG – Associazione Italiana Glicogenosi – presidente Fabrizio Seidita – Milano
– DIAGEM – Associazione per la Diagnosi Precoce e la Cura delle Malattie Genetico Metaboliche dell’Età Pediatrica – presidente Mauro Lazio – Genova
UNIAMO-FIMR – Federazione Italiana Malattie Rare ONLUS – presidente Renza Barbon Galluppi – Venezia
AIF – Associazione Italiana Fruttosemia ONLUS – vicepresidente Giorgio Pioli – Napoli
– UMAR – Unione Malattie Rare ONLUS – responsabile comunicazione Claudio Cigliano – Napoli
– IRIS – Associazione Siciliana Malattie Ereditarie Metaboliche Rare ONLUS – presidente Carmen Salamone – Palermo
PKU Cometa Sicilia – Associazione Siciliana Malattie Metaboliche Ereditarie ONLUS – presidente Antonio M. Caputo – Catania 

Aderiscono inoltre:
FIMMG
– Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – presidente Giacomo Milillo – Roma
– Fondazione ARMR – Fondazione Internazionale Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare al Centro di Ricerche Cliniche Aldo e Cele Daccò – Istituto Mario Negri – presidente Daniela Gennaro Guadalupi – Ranica (Bergamo);
– FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – presidente Pietro V. Barbieri – Roma
– Associazione Claudia Bottigelli – presidente Marina Cometto – Torino
– Osservatorio sui Diritti dei Minori – presidente Antonio Marziale
– Associazione Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti – presidente Ombretta Fumagalli Carulli.

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