«La realizzazione della tanto attesa Unità Spinale, così come è strutturata nel nuovo Piano Sanitario Regionale delle Marche 2007-2009, è in contrasto con le linee guida nazionali e rischia pertanto di non essere finanziata dal Ministero della Salute». Lo denuncia in una nota Roberto Zazzetti, presidente dell’APM (Associazione Paraplegici delle Marche), alla quale aderiscono circa ottanta persone con lesioni midollari.
«Esprimo forti perplessità – dichiara in particolare Zazzetti – sulla proposta della Giunta Regionale Marche di realizzare un’Unità Spinale Bipolare articolata in due distinte strutture: una a Torrette, all’interno degli Ospedali Riuniti di Ancona, per la cura della fase acuta, l’altra in una struttura ancora da identificare, per la riabilitazione della fase postacuta. Tale doppia articolazione non ha infatti alcuna validazione scientifica e rischia di procurare ulteriori disagi agli utenti delle Marche, dove ogni anno si registrano una cinquantina di nuovi casi di paraplegia, per un totale di circa 3.000 persone con lesioni midollari».
Durante una riunione del 5 luglio scorso, con la V Commissione Consiliare Regionale, sia l’APM che altre associazioni avevano già segnalato come nei mesi scorsi Livia Turco, ministro della Salute, avesse annunciato lo stanziamento di 10 milioni e mezzo di euro per il cofinanziamento di Unità Spinali Unipolari nelle Regioni sprovviste di tali strutture sanitarie.
«Per l’occasione – continua Zazzetti – il ministro era stato molto chiaro nel sottolineare che tali finanziamenti sarebbero stati attivati solo per le Regioni che avessero presentato progetti di realizzazione di Unità Spinali Unipolari. Ne consegue che la struttura proposta nel nuovo Piano Sanitario Regionale marchigiano non potrà essere finanziata con tali fondi, ricordando altresì che pure nel documento della Conferenza Stato-Regioni del 2004 in cui si erano stabilite le linee guida per la realizzazione di Unità Spinali era stato riconosciuto come realizzabile il solo format Unipolare e non il Bipolare o qualsivoglia altro tipo di soluzione».
A questo punto l’auspicio espresso dal presidente dell’APM è che «il Governo Regionale e i rappresentanti dei gruppi consiliari vogliano tenere conto di quanto denunciato, accogliendo così le richieste più volte avanzate dalla nostra Associazione per una migliore tutela della salute dei cittadini affetti da questa grave forma di patologia».
(S.B.)
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