Torna a scriverci lo stesso lettore che circa un anno fa ci aveva segnalato un disservizio da parte dell’Università di Bologna, che sostanzialmente impediva alle persone con disabilità visiva di immatricolarsi tramite internet. Successivamente alla sua – e alla nostra – denuncia, il problema era stato in gran parte risolto, grazie all’attenzione e alla disponibilità del Servizio Disabili presente nell’ateneo felsino.
Ora, però, un problema quasi analogo si presenta nel sito delle Poste Italiane e in questo caso – visto anche il totale silenzio di fronte al messaggio inviato all’azienda dal nostro lettore – la sensazione è che sarà più difficile ottenere risposte positive, se non altro con pari rapidità.
Ben volentieri diamo comunque spazio alla segnalazione, sperando di riuscire anche questa volta ad ottenere positivi risultati.
«Vi scrivo per segnalarvi che l’utilissimo servizio di ricerca dei Codici CAP presente sul sito di Poste Italiane è stato reso inaccessibile a seguito dell’applicazione di un sistema di protezione anti spam [lo spam è l’invio di una stessa e-mail, contenente di solito pubblicità, a centinaia, se non a migliaia di persone, N.d.R.] che prevede la digitazione in un apposito campo di un codice numerico, che appare visualizzato in un’immagine posta a lato nella pagina.
Tali sistemi di protezione – come sarà ormai noto ai lettori di Superando.it, a seguito di un analogo episodio occorso nel 2006 con il sistema di immatricolazione on line dell’Università di Bologna, del quale il sito si è occupato – costituiscono delle barriere insormontabili per i ciechi che per navigare nel web si servono di appositi programmi denominati screen reader i quali, come suggerisce il nome in inglese, leggono tramite un sintetizzatore vocale il contenuto dello schermo del computer.
Sfortunatamente le immagini non possono essere interpretate dagli screen reader e quindi i ciechi non possono leggere il codice riportato in tali immagini.
E tuttavia esistono metodi diversi per proteggersi dallo spam e al contempo non escludere i ciechi dall’accesso ai sevizi offerti, metodi che ho suggerito io stesso in un messaggio rivolto a Poste Italiane. Purtroppo queste ultime ad oggi non mi hanno degnato nemmeno di una risposta formale, come spesso avviene in questi casi, ma hanno preferito glissare completamente, come se nulla fosse!
Spero quindi che anche questa volta si possa arrivare ad una soluzione del problema, tramite il Vostro sito, il cui intervento è stato determimante rispetto all’Università di Bologna. In quel caso, infatti, il servizio di immatricolazione on line è stato reso accessibile mediante un file mp3, nel quale i ciechi possono ascoltare il codice numerico che appare nell’immagine e digitarlo autonomamente per concludere la procedura di iscrizione.
In realtà si dovrebbe dire che i sordociechi restano ancora esclusi, ciò che si sarebbe potuto evitare adottando tecniche diverse dal solo file mp3, ma si tratta comunque di un importante passo in avanti rispetto a prima».
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