Abitare con qualità

Proseguono le iniziative promosse dai CAAD (Centri per l'Adattamento dell'Ambiente Domestico) dell'Emilia Romagna, con un nuovo seminario dedicato alla progettazione e alla costruzione di abitazioni accessibili, che si terrà questa volta il 30 gennaio a Parma

Persona in carrozzina in una cucina accessibileCi siamo occupati recentemente delle attività dei CAAD (Centri per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico), operanti in Emilia Romagna dal 2005, che informano e forniscono consulenze, anche tramite sopralluoghi, su tutto quanto può essere modificato nelle case delle persone con disabilità e degli anziani, per renderle più vivibili, facilitare l’autonomia e favorire il lavoro di cura di familiari e operatori.
In quel caso l’occasione era stata il seminario organizzato dal CAAD del Comune di Bologna per il 25 gennaio, denominato Abitare senzabarriere: verso una progettazione di qualità. Questa volta ci dedichiamo invece ad un’iniziativa promossa dal CAAD di Parma – che fa capo all’Agenzia Disabili del Comune – in collaborazione con il CRIBA (Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche) e con gli Ordini degli Ingegneri e Architetti, i Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali di Parma.

Si tratta del seminario Progettare, costruire, abitare con qualità. Idee per buone pratiche progettuali, previsto per mercoledì 30 gennaio (Centro Congressi del Comune di Parma, Sala A, Via Toscana, 5/a, ore 16.30).
«Gli aspetti che incidono sulla qualità della vita all’interno della propria abitazione – spiega Benedetta Squarcia dell’Agenzia Disabili del Comune di Parma – sono molteplici: lo stato di salute, l’età di chi vi abita, la cura della propria persona, il vivere momenti di socialità, gli spazi fisici degli ambienti, gli arredi, le strumentazioni, l’accessibilità dei percorsi. Da ciò emerge la complessità degli elementi da considerare nel momento in cui si realizza o si adegua un’abitazione che può essere idonea ad accogliere persone diverse, con esigenze o condizioni differenti. Il seminario del 30 gennaio, i cui lavori verranno aperti dall’assessore comunale per le  Politiche a favore della Disabilità Giovanni Paolo Bernini, nasce dunque dall’esigenza di un confronto multidisciplinare in merito alla progettazione e alla costruzione di luoghi accoglienti e accessibili, nel rispetto della normativa, ma soprattutto delle esigenze di tutti i componenti della società e in particolare di quanti presentano bisogni speciali, nell’ottica di sostenere l’autonomia».

Da segnalare infine che tra qualche mese (presumibilmente nel mese di maggio) – come preannuncia la stessa Agenzia Disabili – verrà organizzato un altro incontro formativo riguardante le tecnologie assistive e la domotica, oltre ai contributi e ai canali di finanziamento per l’abbattimento delle barriere.
Da parte nostra riteniamo di fornire un utile servizio ai lettori ripresentando qui di seguito un documento prodotto dal CAAD di Bologna, dedicato alla filosofia di lavoro su cui si basano le attività di questi Centri. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
CAAD di Parma
tel. 0521 031999,
centro.adattambiente@comune.parma.it.
Abitare senzabarriere*
Il riconoscimento del ruolo sociale che i professionisti operanti nel mondo dell’edilizia rivendicano nel dare volto e sostanza ai luoghi del vivere implica un’assunzione di responsabilità: essere capaci di interpretare consapevolmente, in un’epoca di complessità, esigenze differenziate, ma radicate nel medesimo, inalienabile bisogno di trovare risposte all’Abitare.

La tensione ideale verso una città “per tutti”, senza barriere sociali o culturali, ci pone davanti alla prospettiva di progettare universalmente, assumendo il dato della “diversità” degli utilizzatori non come un problema, ma come un’opportunità di affinamento e arricchimento della progettazione.

La disabilità ci porta a ragionare alle condizioni limite di fruizione della progettazione: la sfida è fornire risposte non convenzionali, ma assumere la sfida di conferire, anche attraverso l’Architettura, pieno godimento dei diritti e delle libertà individuali, dignità e pari opportunità, autonomia e affermazione.

L’accessibilità deve diventare, in questa prospettiva, qualità intrinseca degli edifici e non pedissequa osservanza normativa o mero adempimento burocratico; le soluzioni da individuare non dovranno essere concepite come “diverse per la diversità” o “di aiuto” in un approccio compassionevole o assistenzialista, ma come opportunità di inclusione sociale per garantire l’autodeterminazione di tutti e la non discriminazione.

Dal riconoscere la difficoltà di un approccio che contempli molteplici prospettive e contributi di saperi diversi e specialistici, nasce l’esigenza di un confronto multidisciplinare che tenga conto delle problematiche delle persone con disabilità legate alla senescenza, a disabilità motorie o psichiche o sensoriali, al fine di offrire soluzioni orientate ad una migliore qualità della vita.

*A cura del CAAD (Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico) del Comune di Bologna.

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