Vado al lavoro. Mentre guido, la radio mi informa che alla discoteca “non-ricordo-quale”, l’otto marzo, dalle undici in poi, sarà possibile assistere a favolosi spettacoli di strip man show… che tristezza!! Decido di punirli cambiando stazione.
Da dieci anni collaboro con il Gruppo Donne della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), nato appunto dieci anni fa. I compleanni sono tremendi, quelli tondi, poi, sono micidiali perché ti inducono a fare bilanci. Non che sia obbligatorio, ma è molto difficile non cascarci, e infatti anche noi del Coordinamento ci siamo cascate.
Nella nostra pagina web le tracce del nostro percorso, un seminario l’anno, una dispensa per ogni seminario, tanta gente che si è raccontata, e questo è importante. Ma manca lo sguardo d’insieme. C’è il particolare – i particolari sono fondamentali – ma sfugge il generale. Così, un po’ per celebrarci, un po’ per provare ad acchiappare il “generale”, abbiamo iniziato a guardarci intorno e a segnalarci reciprocamente anche i “particolari” posti in essere e raccontati dagli altri.
La Sezione UILDM di Bologna, ad esempio, aveva appena concluso una ricerca sul lavoro delle donne con disabilità [se ne legga, in questo stesso sito, l’articolo Quando il lavoro discrimina, disponibile cliccando qui, N.d.R.]; non ce ne sono molte di ricerche così, anzi, sono decisamente poche: perché non darne notizia nella nostra pagina web?
Disabled Peoples’ International (DPI) Italia aveva realizzato numerose iniziative in tema di violazione dei diritti umani ai danni di donne con disabilità, concentrandosi in modo specifico sulle violenze: perché nel nostro spazio non esisteva nessuna denuncia di questo terribile fenomeno?
Gaia Valmarin – componente del nostro Coordinamento – aveva scritto un brillante articolo sui servizi ginecologici rivolti alle donne con disabilità, testo che era stato pubblicato da «Finestra Aperta» (la rivista della UILDM Laziale di cui Gaia è caporedattrice). Ma «Finestra aperta» non è on line: perché dunque non raccontare a tutti questa cosa così utile mettendola in rete?
Le patologie neuromuscolari sono malattie ereditarie e la percentuale di rischio di trasmissione della malattia varia in relazione al tipo di patologia e alla composizione della coppia. La Commissione Medico-Scientifica Nazionale della UILDM è perfettamente in grado di dare informazioni su queste percentuali di rischio. Ma le persone interessate da queste patologie conoscono questi particolari? Perché non renderli pubblici? Come possono esserci scelte consapevoli senza conoscenza?
Nel turbine di segnalazioni, poi, troviamo qualche accenno al femminismo. Articoli vecchi in cui i movimenti di contestazione femminile venivano accusati di avere ignorato la causa della donna disabile. Abbiamo preso contatti con donne impegnate in questo settore e, in effetti, non erano molto preparate.
Ma questa è solo una parte della verità. L’altra parte è che i gruppi che hanno cercato di portare avanti le problematiche delle donne disabili – anche il nostro – hanno sempre cercato come primo referente i movimenti delle persone con disabilità e non quelli delle donne. Prova ne sia che in questi ultimi tempi in cui si parla di “moratoria sull’aborto” – l’iniziativa promossa dal giornalista Giuliano Ferrara e volta ad equiparare l’aborto all’omicidio – molte donne e molti gruppi di donne sono scese in piazza in difesa della propria libertà e della Legge che la garantisce, ma dal mondo della disabilità non ci sembra di aver visto cenni di reazione.
Se dunque è vero che i movimenti femminili hanno ignorato le problematiche di genere connesse alla disabilità, probabilmente è ugualmente vero che i movimenti delle persone con disabilità hanno ignorato le problematiche di genere non specificamente connesse alla disabilità. Ma di questo nessuno sembra preoccuparsi.
Noi invece abbiamo voluto confrontarci, discutere e prendere posizione. Annalisa Benedetti ha avuto una brillante idea: perché non vedere come il cinema si è occupato di queste donne? Buttiamo già una griglia di rilevazione, ingoiamo qualche regola di biblioteconomia per il trattamento di titoli e nomi. Ed ecco che lei – grande! – in capo a pochi giorni ti produce un repertorio di tutto rispetto.
Ma le informazioni erano tante. Ognuna segnalava quel che trovava. Ad ogni segnalazione seguiva una riflessione: è utile, è attendibile, è aggiornata, si sa chi l’ha prodotta? Ci occupiamo solo di cose vere o anche di opere di fantasia? L’immaginario ci serve? Prima pensiamo di no, dopo cambiamo idea. E le opinioni? Che ne facciamo delle opinioni? Il risultato di tutto questo lavoro è confluito in un repertorio di risorse informative.
Come sono belle le donne – e le persone in genere – quando si organizzano e costruiscono qualcosa di utile a promuovere le cause in cui credono!
Sono arrivata al lavoro. Parcheggio. Sto per spegnere la radio quando Radio Cuore mi dice che, in vista dell’8 marzo, è stato indetto il Concorso Donna è bello. Bisogna scrivere frasi, pensieri e riflessioni che contengano anche in ordine sparso le parole: «donna», «è», «bello». Le venti frasi più belle verranno premiate. Potrei scrivere. Magari vinco. Se uno vince va sempre bene. Non ricordo i premi. E se si vincesse un posto in prima fila per lo strip man show?… meglio lasciar perdere.
*Coordinamento Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Gruppo Donne UILDM, c/o Segreteria Nazionale UILDM
Via Vergerio, 19/2, 35126 Padova, tel. 049 8021001, fax 049 757033
gruppodonne@uildm.it
(nel web: www.uildm.org/gruppodonne/index.htm).
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