«La bozza della direttiva sulla non discriminazione al di fuori dell’ambito lavorativo diffusa dalla Commissione Europea nei giorni scorsi fallisce nel suo intento di proteggere le persone con disabilità». È questo il primo, inequivocabile giudizio espresso da Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF (European Disability Forum), rispetto alla proposta di provvedimento per la quale l’intero movimento di persone con disabilità europeo si sta battendo da diversi anni. Essa, fanno sapere dal Forum, comprende indicazioni di non discriminazione rispetto a tutti gli ambiti considerati anche dall’articolo 13 del Trattato di Amsterdam, quindi il credo religioso, la disabilità, l’età e l’orientamento sessuale. In particolare, alle pari opportunità per le persone con disabilità la recente proposta della Commissione dedicherebbe un articolo separato, il numero 4.
«L’EDF – ha spiegato Vardakastanis – apprezza il fatto che la Commissione abbia riconosciuto la necessità di provvedimenti legislativi rivolti alla non discriminazione in aree diverse da quella lavorativa. Inoltre, come Forum accogliamo positivamente l’ampia prospettiva che caratterizza il documento, il quale include la protezione e i vantaggi sociali, la cura della salute, l’educazione, l’accesso e la fornitura di beni e servizi, cose coerenti con le direttive sulla non-discriminazione sulla base della razza e dell’etnia. D’altra parte, la bozza di direttiva proposta non è chiara, è troppo ridotta e introduce delle significative limitazioni al diritto alle pari opportunità per le persone con disabilità in molti ambiti, quali l’educazione e le assicurazioni. Inoltre, essa lascia spazio all’interpretazione e creerà incertezze e ambiguità a livello giuridico».
«Alcuni articoli – ha aggiunto ancora il presidente dell’EDF – sono chiaramente in contraddizione con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, mentre alcuni nuovi concetti giuridici sono stati sì introdotti, ma non adeguatamente definiti», riferendosi agli articoli della Convenzione che espressamente ed esclusivamente (articolo 5), o magari con riferimenti trasversali, considerano il tema della non discriminazione.
«Al tempo stesso – ha proseguito Vardakastanis – argomenti fondamentali per le persone con disabilità quali il design universale, la necessità di standard europei e nazionali di accessibilità e il diritto ai servizi quale garanzia di inclusione sono rimasti fuori dalla bozza. Ancora, l’importanza di ambiti e situazioni cruciali quali l’accesso all’informazione, al trasporto, alle diverse strutture e agli edifici, all’interno dei quali siano a disposizione servizi, spazi pubblici e per le emergenze, e le procedure legate all’elezione di persone con disabilità non sono stati considerati all’interno della direttiva con l’adeguata attenzione e precisione, a causa della mancata introduzione di singoli articoli specifici».
Infine Vardakastanis, a nome di tutto il movimento europeo di persone con disabilità, ha espresso il proprio profondo dispiacere per il mancato significativo coinvolgimento della società civile nella definizione del merito e della sostanza della proposta, mentre è stato sprecato un sacco di tempo prezioso per definirne la forma. Egli, quindi, ha sottolineato la necessità che la bozza di direttiva in questione subisca delle modifiche sostanziali, se si vuole che raggiunga gli scopi per cui viene emanata, che protegga le persone con disabilità dalla discriminazione e che risponda alle aspettative di oltre un milione e trecentomila cittadini che hanno sostenuto l’EDF nella campagna 1million4disability.
Per chiarezza d’informazione ricordiamo ai lettori che meno di due mesi fa, proprio su questo stesso sito, avevamo invece avuto modo di dare spazio alle parole soddisfatte e fiduciose dello stesso Vardakastanis, il quale si rivolgeva a José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, «con estrema soddisfazione, a seguito dell’annuncio pubblico da parte dei suoi uffici [di Barroso, N.d.r.] che la proposta per una specifica Direttiva Europea per combattere la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità sarà presentata al Collegio dei Commissari verso la fine di giugno, all’interno di un complessivo “Pacchetto sul Sociale”».
Una posizione, quella di Barroso e della Commissione Europea rispetto a una direttiva specifica sulla disabilità, che ha fatto dei repentini passi indietro e che quindi – nei prossimi giorni – ci riproponiamo di analizzare e cercare di capire in profondità con l’aiuto di figure direttamente impegnate e coinvolte in queste attività.
(Crizia Narduzzo)
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