E che tutto il resto si faccia da parte!

di Giorgio Genta*
«Noi non crediamo e non vogliamo le stesse cose, almeno non le crediamo e non le vogliamo allo stesso modo, ma soprattutto non vogliamo che altri decidano per lei o per noi. Vogliamo invece che il valore e la dignità della persona umana e della sua famiglia siano davvero al centro di tutto». Sono le parole usate da Giorgio Genta, della Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), nel riflettere sulle posizioni espresse in questi giorni, in riferimento alla vicenda di Eluana Englaro

August Rodin, Le penseurCredo che la peggiore azione politica possibile sia quella di trarre il “male” (ovvero un danno per la colletività) da un'”opera di bene” (almeno presentata come tale). Sono state lasciate morire centinaia, migliaia di persone che non avevano chiesto di farlo. In istituti-lager, abbandonate al loro domicilio senza adeguata assistenza, accudite solo da vecchi genitori talvolta anche loro malati, oppure in ospedale per errori clinici, perché a qualcuno era parso strano che un disabile grave potesse avere “anche” una patologia normale.
Una persona ha chiesto di poterlo fare in determinate circostanze. Il suo desiderio è stato vagliato dalla magistratura, a tutti i livelli, e ritenuto  lecito (almeno per le leggi vigenti). La politica si è impadronita del caso. E sta peggiorando la situazione. A tutti i livelli. Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica, Chiesa.
Ci permettiamo un giudizio del genere perché siamo o rappresentiamo persone direttamente interessate a questo problema. Siamo difensori del diritto delle persone con disabilità grave o gravissima a vivere la miglior vita possibile, anche nelle situazioni più estreme. Ma siamo anche strenui difensori della libertà personale perché per troppe volte ci è stato negato di decidere per noi stessi e per i nostri figli. Questo non deve più accadere.
Siamo per la possibilità di rifiutare il consenso informato al posizionamento di una sonda gastrica o all’effettuazione di una stomia (entrambi atti medici), ma siamo per il mantenimento delle cure primarie di alimentazione e idratazione, una volta che la sonda è posizionata o la stomia è eseguita.

Allora perché siamo tanto contrariati da come i nostri uomini politici gestiscono gli eventi relativi al caso Eluana? Perché stanno stravolgendo le regole del gioco, almeno di quello che conoscevamo: le sentenze definitive e inoppugnabili rischiano di non essere eseguite, un forte conflitto di poteri investe le due maggiori cariche dello Stato, autorevoli esponenti della Chiesa risuscitano un clima “da crociata” e intervengono pesantemente negli affari interni di un altro Paese, non già facendo appello alle coscienze, ma influenzando ministri del Governo.
Non crediamo che Eluana e i suoi genitori volessero questo. Crediamo volessero invece la fine serena e silenziosa di una vita, silenziosa com’era trascorsa per moltissimi anni. Noi non crediamo e non vogliamo le stesse cose, almeno non le crediamo e non le vogliamo allo stesso modo, ma soprattutto non vogliamo che altri decidano per lei o per noi. Vogliamo invece che il valore e la dignità della persona umana e della sua famiglia siano davvero al centro di tutto. E che tutto il resto si faccia da parte!

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Si suggerisce anche la lettura del testo – firmato anch’esso da Giorgio Genta – intitolato Si ascolti la voce di chi rappresenta le persone con grave disabilità!, disponibile cliccando qui.
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