Difesa civica e associazioni: sarà una proficua alleanza

È quanto emerso a Milano, nel corso di un convegno organizzato dal Difensore Civico del capoluogo lombardo, in collaborazione con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), che ha visto la partecipazione di numerose associazioni, Difensori Civici, amministratori e operatori pubblici e privati. Mediazione e condizione per garantire una tutela facile, rapida, gratuita ed efficace, cambiamento del linguaggio e delle azioni culturali e molto altro ancora, sulla falsariga di quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: questo il cammino comune che dovranno intraprendere assieme i Difensori Civici e le associazioni

In primo piano ruota di una carrozzina, sullo sfondo altre persone, una delle quali pure disabileSi è svolto presso l’Acquario Civico milanese il convegno Difesa civica e associazioni: la tutela giudiziaria delle persone con disabilità, organizzato dal Difensore Civico di Milano, in collaborazione con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e  che ha visto la partecipazione di numerose associazioni, Difensori Civici, amministratori e operatori pubblici e privati [se ne legga in questo sito la presentazione al testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].

Aprendo i lavori, Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del Comune di Milano, ha affermato che l’impegno dell’Amministrazione nei confronti del tema della disabilità è un dovere di responsabilità civile. «La stretta collaborazione di tutti i soggetti interessati – ha dichiarato l’assessore – è fondamentale per portare a compimento il processo di inclusione».
La parola è passata poi a Gloria Servetti, presidente facente funzione della IX Sezione Civile (Famiglia e Minori) del Tribunale di Milano, che ha ribadito l’importanza delle associazioni in questo cammino evolutivo. È necessaria in tal senso una sensibilizzazione diffusa affinché il ruolo delle associazioni sia complementare a quello dei Difensori Civici. «La difesa civica – secondo Servetti – è garante e portatrice di tutela degli interessi particolari, individuali e diffusi che ruotano attorno al mondo della disabilità».

«Le stime parlano di 650 milioni di persone con disabilità in tutto il mondo. La nostra attenzione è mirata alla realtà a noi più vicina: 165.000 persone con una o più disabilità nella sola Provincia di Milano, 400.000 nella Regione Lombardia. Il nostro ordinamento, completato recentemente dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, prevede strumenti di azione e di tutela. Oggi ragioniamo insieme in una prospettiva orientata a individuare ciò di cui possiamo farci carico direttamente». Con queste parole Alessandro Barbetta, Difensore Civico per la città di Milano, ha esplicitato il contesto e l’obiettivo generale dell’iniziativa.
Dal canto loro, Samuele Animali, Difensore Civico della Regione Marche e Alessandra Lucchini, direttore dell’Ufficio del Difensore Civico per la Città di Milano, hanno dato conto dell’ampiezza dell’azione di difesa civica con riguardo ai diritti delle persone con disabilità: dagli interventi singoli in occasione di episodi di cattiva amministrazione (errori e lentezze burocratiche nell’attribuzione dei contributi economici, pass disabili non letti dalle telecamere delle Zone a Traffico Limitato), agli interventi di proposta di semplificazione normativa e organizzativa, fino alle recenti costituzioni di parte civile a fianco di persone disabili vittime di reati (in un caso si tratta della diffamazione a mezzo internet coinvolgente il colosso americano Google).

Successivamente, Luisella Bosisio Fazzi, presidente del CND (Comitato Nazionale sulla Disabilità), che ha partecipato direttamente al Comitato Ad Hoc (Ad Hoc Committee) per la redazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ha affermato che «il percorso da compiere dall’esclusione all’uguaglianza sostanziale è chiaro. In questo cammino associazioni e Difensori Civici hanno ruoli importanti da esercitare, indicati dalla Convenzione stessa, vale a dire la mediazione e la conciliazione, per garantire tutela facile, rapida, gratuita ed efficace, cambiamento del linguaggio e azioni culturali, difesa degli incapaci, partecipazione all’opera di diffusione della Convenzione e al monitoraggio sulla sua attuazione».
E ancora, il direttore editoriale di Superando Carlo Giacobini, responsabile anche del Centro per la Documentazione Legislativa della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ha mirato il suo intervento sulla Legge 67/06, riguardante la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, chiarendo che oggi «le associazioni, individuate con decreto ministeriale, possono rappresentare le vittime di discriminazione e anche intervenire nei giudizi per danno subìto dalle persone con disabilità e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti lesivi degli interessi delle persone stesse».
Fulvio Santagostini, presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), ha voluto invece porre l’accento sul processo di accrescimento culturale insito nella Convenzione ONU. «Oggi – ha spiegato – non è più corretto parlare di integrazione delle persone con disabilità, ma bensì di inclusione. È arrivato infatti il momento di ragionare in termini di autodeterminazione e adesso che la Convenzione è fatta, è necessario vigilare in modo tale che essa venga applicata nei modi e nei tempi giusti. E in quest’opera di monitoraggio, fondamentale sarà l’aiuto e la collaborazione dei Difensori Civici».

A concludere i lavori è stato ancora Alessandro Barbetta, sottolineando che «la ratifica della Convenzione impegna il nostro Paese e tutte le Pubbliche Amministrazioni a includere l’attenzione ai diritti delle persone con disabilità nell’attuazione di ogni scelta politica e amministrativa. Si sancisce così il passaggio da un modello di intervento medico e assistenziale ad uno basato sulla cura e la protezione dei diritti umani di tutte le persone, affinché a tutti sia garantita dignità e piena ed effettiva partecipazione alla vita sociale. I Difensori Civici, in sinergia con le Associazioni, sono sentinelle del rispetto di questi impegni nelle amministrazioni locali e regionali». (Angela Gravela)

Per ulteriori informazioni: Comunicazione Difensore Civico della Città di Milano, tel. 02 88464546, difensorecivico@comune.milano.it.
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