«La decisione di porre la fiducia al Senato sul Disegno di Legge sulla Sicurezza ha segnato un’ulteriore chiusura a quel dialogo tra Istituzioni e Società Civile che da più parti era stato auspicato e impone un ripensamento circa il rapporto con il mondo della politica e sulle strategie generali che andremo a ridefinire».
Questo l’amaro commento di Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, dopo l’approvazione definitiva al Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” che quindi diventa legge, insieme a tutte le sue parti più discusse (tra le altre il reato di clandestinità, le ronde “senza armi” e il carcere per chi affitta a clandestini).
«Si tratta di temi importantissimi – ha aggiunto Olivero – sui quali ogni decisione e norma non è priva di conseguenze per il nostro Paese e per il suo rapporto anche con gli altri Stati. Da parte nostra avevamo prodotto un corposo documento con il quale auspicavamo cambiamenti e modifiche anche sostanziali al testo parlamentare, ma non è stato preso in considerazione».
Dal canto suo, l’organizzazione Terre des Hommes insiste su un tema già denunciato con forza da molto tempo, esprimendo ora più che mai la propria preoccupazione per il fatto che l’approvazione sia avvenuta senza alcuna modifica volta a tutelare i diritti fondamentali dei minori stranieri e di quelli nati sul nostro territorio da genitori migranti irregolari.
«Introducendo il reato di clandestinità – ha dichiarato in tal senso Raffaele K. Salinari, presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes – viene di fatto sancita per legge l’esclusione di questi bambini dai più elementari diritti, quali il diritto a un nome e a un’identità, in aperto contrasto con le Convenzioni Internazionali firmate dall’Italia e con la nostra stessa Costituzione. Per questo riteniamo indispensabile aprire al più presto un tavolo di confronto tra Società Civile e Governo per studiare a fondo le effettive conseguenze di questo provvedimento e arrivare alle necessarie modifiche. Se ciò non fosse possibile, stiamo ipotizzando il ricorso ad altri strumenti, come la proposta di una legge d’iniziativa popolare».
Anche il nostro sito si era occupato – alla metà di giugno (se ne legga cliccando qui) – della petizione lanciata da Terre des Hommes, denominata No ai bambini invisibili per legge!, per la modifica di una norma che ora renderà sostanzialmente impossibile la registrazione all’anagrafe dei figli dei migranti irregolari. I firmatari di tale petizione sono stati oltre 7.500, tra cui molti ufficiali di stato civile, medici, insegnanti ed esponenti del mondo religioso, non solo cattolico ma anche ebreo e protestante.
«Questo – secondo Salinari – testimonia la vasta base della società civile fortemente preoccupata per l’attuazione della legge. Già molti parlamentari della coalizione di governo e dell’opposizione hanno più volte espresso i loro dubbi su questa e altre norme che non sono state modificate e quindi speriamo che si possa trovere uno spazio di discussione comune. D’altronde ogni giorno che passa diventano sempre più evidenti le conseguenze di questa legge su bambini e mamme: mancato accesso alle cure mediche, all’istruzione primaria e forte esposizioni ad abusi, sfruttamento, tratta e pedo-pornografia da parte della criminalità organizzata». (S.B.)
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