«L’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, è stata diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2001 in sostituzione della precedente ICIDH e, a differenza di quest’ultima, vanta una prospettiva antopologicamente e scientificamente più sistematica. Il dato fondamentale è che la classificazione esce dall’ottica riduzionista del passato, per cui l’attenzione si focalizza di volta in volta su singoli aspetti della condizione di salute per proporre un’ottica integrata bio-psico-sociale. L’ICF è insomma il tentativo di definire un modello organico di comprensione della condizione della salute e del funzionamento umano. A mio parere la sua importanza sta nella possibilità nuova di creare un terreno di incontro linguistico-concettuale tra gli operatori e le persone con disabilità, costringendo i primi a scontrarsi/incontrarsi con la realtà e la complessità della persona umana».
Questo ci aveva detto Carlo Francescutti, coordinatore del tredicesimo Centro Collaboratore OMS nel mondo per le Classificazioni Internazionali, in un’intervista esclusiva al nostro sito (la si legga cliccando qui), ove l’ICF si caratterizzava – insieme alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – come una delle “grandi rivoluzioni” sulla disabilità nel nuovo millennio.
E questo fondamentale strumento vivrà in settembre un momento di grande visibilità, con il Primo Convegno Nazionale denominato La classificazione ICF in Italia 2001-2009, del quale riteniamo opportuno dare sin d’ora un primo “lancio”, riservandoci naturalmente di tornare sull’argomento nell’imminenza dell’evento.
Organizzato a Riva del Garda (Trento), martedì 29 e mercoledì 30 settembre prossimi, dal citato Centro Collaboratore OMS, insieme al DIN (Disability Italian Network) e al Centro Studi Erickson, il convegno fornirà da una parte l’occasione per ripercorrere i passi salienti di questi intensi anni di lavoro, dall’altra per fare incontrare e conoscere i protagonisti italiani e stranieri dei progetti di implementazione dell’ICF.
«Il lavoro di disseminazione e utilizzo dell’ICF in Italia – sottolinea Matilde Leonardi, editore delle versioni italiane dello stesso ICF e dell’ICF-CY (ICF- Children and Young, “Ragazzi e Giovani”), oltre che co-responsabile per quest’ultimo del Gruppo di Lavoro OMS – è stato tra i più intensi e qualitativamente rilevanti al mondo, spaziando in tutti i settori di attività del sistema di welfare e sanità, coinvolgendo attivamente le associazioni, promuovendo importanti sinergie tra ricercatori e istituzioni pubbliche e introducendo prospettive innovative nelle politiche nazionali e locali».
Torneremo, come detto, sull’evento di settembre a Riva del Garda, ma anticipiamo già che lunedì 28 il convegno sarà preceduto da una giornata di formazione sull’ICF a cura del DIN e che in Trentino, a rappresentare le associazioni, saranno presenti tra gli altri anche Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Giampiero Griffo, componente dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International). (S.B.)
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