Il destino dei Kennedy

di Franco Bomprezzi*
Una sorta di destino ha accomunato anche nella morte Eunice Kennedy - cofondatrice del programma internazionale Special Olympics, dedicato a valorizzare le capacità dei ragazzi con disabilità psichiche - e il senatore Ted Kennedy, entrambi scomparsi nel giro di qualche settimana. Una grande famiglia, quella dei Kennedy, con personaggi che sono stati protagonisti degli ultimi cinquant'anni della nostra storia, capaci di grandi errori, ma anche di grande umanità

Il senatore Ted Kennedy, scomparso nei giorni scorsiNoto quanto vicine siano le date di queste due morti: Eunice Kennedy, 11 agosto, Ted Kennedy, 26 agosto. Un destino che ha accomunato, anche nella morte, i due anziani fratelli, che avevano in comune l’amore per la sorella Rosemary, quella “uscita male” nella grande famiglia irlandese d’America. Rosemary era stata lobotomizzata a 23 anni, forse era solo troppo vivace per un clan molto tradizionalista. Di certo una delle pagine più buie e meno raccontate della saga dei Kennedy [se ne legga nel nostro sito al testo disponibile cliccando qui, N.d.R.]. Gli unici a non vergognarsi e anzi a seguirne le vicende umane furono proprio loro, Eunice e Ted. Così nacque e crebbe la loro attenzione per le persone con disabilità, specialmente per coloro che hanno problemi psichici.

Oggi giustamente il mondo si ferma a ricordare Ted, un veterano della politica americana, un combattente di mille battaglie “liberal”, pieno di contraddizioni e debolezze, donne e alcol soprattutto, ma non per questo va giudicato, quanto per il suo contributo a leggi e provvedimenti a favore dei più deboli [tra le altre l’ADA, la celebre American with Disabilities Act, legge quadro entrata in vigore nel 1990, che per prima ha proibito le discriminazioni sulla base della disabilità. Ted Kennedy era stato tra coloro che l’avevano materialmente elaborata, N.d.R.].
Eunice era stata cofondatrice del programma internazionale Special Olympics, divenuto il più grande movimento sportivo mondiale dedicato a valorizzare le capacità dei ragazzi con disabilità mentale. Ted ha lavorato fino all’ultimo alla legge per migliorare e potenziare il servizio civile e ha appoggiato senza riserve la battaglia di Obama per riformare il servizio sanitario nazionale. Ha anche combattuto con grande dignità e trasparenza la sua ultima guerra, quella contro il tumore al cervello, da uomo pubblico, senza paura, senza cedimenti, preoccupato fino all’ultimo che il suo seggio di senatore venga presto assegnato di nuovo ai democratici e non resti vacante a lungo dopo la sua morte.

I Kennedy, da John a Bob, da Ted a Eunice, sono comunque dei giganti che hanno attraversato gli ultimi cinquant’anni della nostra storia. Hanno vissuto controvento, ricchissimi, esposti al pubblico, pieni di difetti, capaci di grandi errori, ma anche di grande umanità. Mi piace pensare che oggi Ted e Eunice vadano di nuovo a fare visita a Rosemary, la sorella sfortunata. Che riposino in pace.

*Testo già apparso in «FrancaMente», il blog senza barriere di Vita.blog e qui ripreso per gentile concessione.

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