«Pagare il giusto»: parla chiaro il Consiglio di Stato

a cura di Francesco Trebeschi*
Infatti, una nuova Ordinanza emessa nei giorni scorsi dalla Suprema Corte Amministrativa, sulla questione della contribuzione al costo dei servizi sociali e sociosanitari da parte delle persone con disabilità, afferma, senza ambiguità, che in quei casi si deve tenere conto, su tutto il territorio nazionale, della situazione economica della sola persona assistita

Martelletto del giudice e codiciIl Consiglio di Stato, con l’Ordinanza n. 4582 del 14 settembre scorso, ha rigettato l’appello del Comune di Vimercate (Milano), confermando dunque l’Ordinanza n. 581 dell’8 maggio 2009 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Milano, che aveva riconosciuto l’immediata precettività dell’articolo 3, comma 2-ter del Decreto Legislativo 109/98, in modo tale che «ai fini della determinazione delle modalità di contribuzione al costo delle prestazioni sociali agevolate in favore di persone con handicap permanente grave, occorrerebbe tenere conto della situazione economica del solo assistito e non già di quella del suo nucleo familiare [grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni, N.d.R.]».

La decisione del Consiglio di Stato ha affermato, senza ambiguità, che «i precetti recati nel D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 109 sono preordinati al mantenimento di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che debbono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi e per gli effetti dell’articolo 117, c. 2 lettera m) della Costituzione».
Tale pronuncia ha dunque una grandissima importanza perché riconoscendo ai principi del Decreto Legislativo 109/98 – e quindi anche al principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito – natura di livelli essenziali, ne afferma la prevalenza sulla normativa, anche di rango legislativo, regionale.

L’interpretazione costituzionalmente orientata dell’articolo 8 della Legge Regionale Lombardia 3/08 – che aveva portato il TAR di Brescia (Ordinanza n. 836 del 28 novembre 2008 e Sentenza n. 1457 dell’8 luglio 2009) ad escludere che il legislatore regionale potesse invadere la potestà statale in materia di diritto privato, imponendo la rivalsa nei confronti di soggetti civilmente obbligati o supposti tali – viene così approfondita e rafforzata sotto un altro profilo, includendo anche il necessario rispetto, da parte del Legislatore Regionale, del principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito.

*Avvocato. Esperto in diritto e disabilità. Consulente dell’ANFFAS di Brescia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).

Sulle questioni riguardanti la contribuzione al costo dei servizi sociali e sociosanitari, suggeriamo la lettura – sempre all’interno del nostro sito – dei seguenti testi, pubblicati nel corso di questi anni:

– Servizi socio-assistenziali e costi per gli utenti, disponibile cliccando qui
– Compartecipazione alle spese: una sentenza che fa scuola, disponibile cliccando qui
– Compartecipazione alle spese e tutela dei diritti, disponibile cliccando qui
– Anche in Toscana conta solo il reddito dell’assistito, disponibile cliccando qui
– Anche per il TAR delle Marche conta solo il reddito dell’assistito, disponibile cliccando qui
– Il diritto di «pagare il giusto», disponibile cliccando qui
– «Pagare il giusto»: la Convenzione comincia a fare scuola, disponibile cliccando qui
– Provvedimento d’urgenza per poter «pagare il giusto», disponibile cliccando qui
– Anche secondo il Consiglio di Stato bisogna «pagare il giusto», disponibile cliccando qui
– La FISH chiede alle Regioni che si «paghi il giusto», disponibile cliccando qui
– No a questa «tassa sulla disabilità»!, disponibile cliccando qui
– «Pagare il giusto»: la campagna entra nel vivo, disponibile cliccando qui
– «Pagare il giusto»: quali costi per gli utenti della Valdera?, disponibile cliccando qui
– «Pagare il giusto»: il percorso continua, disponibile cliccando qui
– Quello della partecipazione alle spese è un argomento assai complesso, disponibile cliccando qui.
– Servizi alle persone dal costo equo e trasparente, disponibile cliccando qui.
– Il TAR di Brescia guarda alla Costituzione, disponibile cliccando qui.
– Provvedimento d’urgenza per poter «pagare il giusto», disponibile cliccando qui.
– «Pagare il giusto»: nessun sindaco potrà più dire che non sapeva, disponibile cliccando qui.
– «Pagare il giusto»: un’altra Sentenza del TAR di Brescia, disponibile cliccando qui.

Su questioni connesse, suggeriamo anche la lettura di:
– Toscana: progetti di Vita Indipendente esentati dal costo dei servizi, disponibile cliccando qui.

Share the Post: