«Il genio autistico senza interprete». «Manca l’assistente, a Lorenzo è negato il diritto allo studio». Sono solo due dei titoli apparsi sui giornali e riferiti al caso del ragazzo con autismo di Tempio, in Sardegna, la cui madre è costretta a rimanere seduta tutto il giorno sui gradini della scuola per poter spiegare all’occorrenza cosa il ragazzo vuole comunicare, a causa dell’insufficiente assistenza scolastica (solo sei ore), pure prevista dalle leggi.
Sulla vicenda – segnalata nei giorni scorsi dall’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi) e ripresa dal nostro sito con l’articolo intitolato Quando la scuola non è per tutti (lo si può leggere cliccando qui) – è stata depositata un’interrogazione in Consiglio Regionale Sardo (primo firmatario Marco Espa, insieme ai colleghi Giuseppe Cuccu, Pierluigi Caria, Mario Bruno, Valerio Meloni e Gavino Manca), ove in particolare si chiede conto all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Maria Lucia Baire che fine abbiano fatto i 5 milioni di euro previsti dalla Legge Regionale Finanziaria per il 2009 (Legge Regionale 1/09, articolo 3, comma 18), proprio per integrare i fondi necessari in questi casi (il testo integrale dell’interrogazione è disponibile cliccando qui).
«Dopo i tagli agli insegnanti di sostegno del ministro Gelmini – dichiara il consigliere regionale Marco Espa – ci manca ora solo l’insufficienza degli assistenti alla comunicazione! Ricordiamo però che questo è un diritto degli studenti previsto dalla Legge 104/92 e non una gentile concessione».
«È molto bello – continua Espa – ed è una conquista democratica e inclusiva della scuola sarda e italiana, che mentre trent’anni fa nessuno studente con grave disabilità superava le scuole medie, oggi anche nella nostra Regione centinaia di studenti affrontano il percorso delle superiori, molti dei quali con esiti positivi e alcuni, poi, con percorsi universitari importanti. Mentre quindi le scuole elementari e medie, finanziate dai Comuni tramite la Regione, sono storicamente abbastanza ben organizzate, mancano in particolare alle Province – che sono tenute ad assolvere alle funzioni per le scuole superiori – i fondi necessari per far fronte ai diritti dei nostri alunni sardi con disabilità grave. Infatti, conosciamo bene il caso del ragazzo della Gallura, ma la situazione è generalizzata in tutta la Sardegna, con segnalazioni da Sassari, Cagliari, Medio Campidano e dalle altre Province sarde. La Regione ha dunque il dovere di deliberare in materia perchè i fondi ci sono già, previsti dal nostro emendamento alla Finanziaria Regionale per il 2009, che mette in campo ben 5 milioni di euro da distribuire con Delibera di Giunta Regionale agli Enti Locali a integrazione dei fondi ordinari». E tuttavia la Delibera citata da Espa non si vede ancora e così gli studenti con disabilità – in particolare delle scuole superiori – sono costretti ad avere un servizio di cinque o sei ore alla settimana, assolutamente insufficienti come dimostrato nel caso di Tempio.
«Ne servirebbero almeno diciotto, di ore», conclude Espa, «e in ogni caso abbiamo già pensato a un ulteriore emendamento in proposito, sulla prossima Finanziaria Regionale per il 2010, per stanziare risorse adeguate ai diritti degli alunni con disabilità sardi». (S.B.)
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