Quando la scuola non è per tutti: Lorenzo, con sole sei ore di assistenza scolastica, non può frequentare per tutto l’orario scolastico e rischia di perdere l’anno. Lorenzo, uno studente autistico, socio dell’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi), iscritto alla prima classe del Liceo Scientifico di Tempio (Olbia-Tempio). Lo scorso anno ha conquistato la licenza media, con i complimenti di tutti i membri della commissione d’esame per il suo rendimento. Oggi, senza un supporto alla comunicazione adeguato, rischia addirittura di perdere l’anno. «Non possiamo fare passi indietro – commenta la mamma di Lorenzo – le conquiste dei nostri figli sono esperienze di vita per tutti. Accompagno mio figlio a scuola ogni giorno, come fanno tutti gli altri genitori dei ragazzi pendolari perché il trasporto non è ancora garantito, e sono costretta ad aspettare fuori dalla scuola ogni mattina per intervenire quando si presenta la necessità per mio figlio». Dopo le proteste, la risposta dell’Amministrazione Provinciale che eroga il servizio è stata: «Non ci sono soldi». «Ogni anno le stesse carenze, le stesse difficoltà per i nostri figli», è l’amara considerazione di Luisanna Loddo, presidente dell’ABC Sardegna.
Attualmente, infatti, sono solamente sei le ore alla settimana assegnate, non solo nella Provincia di Olbia Tempio, ma anche in quelle del Medio Campidano, di Sassari e di Cagliari, anche se qui il servizio sarà aumentato a dodici, in base alle maggiori esigenze; alcune famiglie per questo periodo hanno assicurato le ore di assistenza pagandosi di tasca propria gli operatori! Serve dunque un’immediata attivazione dell’assistenza educativa necessaria per ciascuno studente e nessuna disposizione contraria dovuta a “risorse non disponibili” o a “incertezze burocratiche” potrà essere più accettata ulteriormente; la scuola è iniziata da un mese e mezzo per tutti!
«La soluzione – è il parere di Francesca Palmas, responsabile per l’ABC Sardegna del settore scuola – sarebbe già scritta nella Legge Finanziaria 2009 che ha previsto per quest’anno 5 milioni di euro proprio da destinare al supporto organizzativo per gli studenti con disabilità (assistenza e trasporto), di cui però non abbiamo ancora notizie, ovvero non sappiamo se la Giunta Regionale abbia già deliberato».
«Siamo già intervenuti – continua Palmas – per la mancata assegnazione degli insegnanti di sostegno, accompagnando le famiglie nei ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale: tutti i ricorsi sono stati vinti contro il Ministero che dovrà ripristinare il rapporto di sostegno adeguato [se ne legga in questo sito cliccando qui, N.d.R.]. Anche gli Enti Locali possono essere denunciati per il disservizio: l’assistenza scolastica è un diritto, non un favore, non vogliamo ancora ritrovarci di fronte ad un tribunale per ottenere ciò che ai ragazzi dovrebbe essere costituzionalmente garantito. Il servizio di assistenza specialistica è infatti un livello essenziale dell’integrazione scolastica, non “qualcosa in più” che si può concedere a discrezione dell’Amministrazione; rientra in un progetto educativo e didattico personalizzato e la riduzione delle ore assegnate rispetto agli anni precedenti, le ore insufficienti o peggio la sospensione del servizio, negano un diritto fondamentale all’istruzione, determinando una grave discriminazione e, in alcuni casi, l’impossibilità alla frequenza scolastica, ciò che arreca danni irreparabili al percorso scolastico dello studente e pesanti disagi alla famiglia».
Quello dell’assistenza scolastica, insomma, è un servizio che va personalizzato: «Infatti – precisa Palmas – grazie alla Legge Regionale Sarda 9/06 [“Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”, N.d.R.], anche la Sardegna ha recepito il Decreto Legislativo 112/98 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali ecc.) che disciplina i supporti organizzativi all’integrazione scolastica, riconoscendo ai Comuni le competenze per le scuole materne, elementari e medie e alle Province per le scuole superiori. Dopo i rimpalli di competenze degli anni scorsi, quindi, non ci sono più equivoci rispetto a ciò che compete ai vari Enti Locali».
*Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna.
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