Torino Film Festival: si cerca di rimediare, ma bisognava pensarci prima

La stessa consigliera comunale e l'assessore regionale che avevano preteso l'accessibilità da parte delle manifestazioni patrocinate dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte, stanno ora mobilitandosi per individuare adeguate contromisure all'impossibilità per le persone in carrozzina di partecipare al Torino Film Festival, manifestazione ai nastri di partenza. Ma come sempre - e le associazioni di persone con disabilità lo sottolineano - si dovrebbe pensarci prima e non cercare di rimediare dopo

Persona in carrozzina davanti a una barriera architettonica«Il Torino Film Festival, fiore all’occhiello delle manifestazioni culturali e artistiche piemontesi, si svolge in sale non accessibili alle persone in carrozzina, discriminando queste ultime dalla cultura. E si tratta di una discriminazione tanto più inaccettabile in una città e in una regione che da tempo si propongono come territorio all’avanguardia nella tutela e nell’integrazione delle persone con disabilità».
Lo affermano in una nota i responsabili della CPD di Torino (Consulta Persone in Difficoltà), confermando in sostanza quanto da noi denunciato ieri (lo si legga cliccando qui), grazie alla segnalazione di Carla Castagna e Piergiuseppe De Vecchi, che avevano appunto annotato come «molte delle proiezioni programmate per il Torino Film Festival, che si terrà dal 13 al 21 novembre, siano previste presso la Sala 1 e 2 del Cinema Nazionale e la Sala 3 del Cinema Ambrosio, non accessibili alle persone che si muovono in carrozzina, con gli ostacoli rappresentati da insormontabili rampe di scale».

Quell’articolo l’avevamo introdotto parlando di «pesante distrazione» da parte del Festival, ma anche di distrazione «quasi paradossale» da parte del Comune di Torino e della Regione Piemonte, che patrocinano la manifestazione, andando quindi contro alle loro stesse Delibere. E tale aspetto viene prontamente rilevato anche dalla CPD, nel cui comunicato si ricorda che «il regolamento del Consiglio Comunale di Torino e una delibera della Regione Piemonte prescrivono l’obbligatorietà dell’accessibilità per manifestazioni patrocinate dai due enti. Il Comune prevede addirittura di revocare patrocinio e contributo, ove concesso, a quelle manifestazioni che non si attengano a tale disposto normativo».
Ebbene, la novità dell’Ultima Ora, secondo quanto segnala la CPD, è che la consigliera «Monica Cerutti, che quella norma aveva voluto, sta mobilitando il Consiglio Comunale per identificare adeguate contromisure, norma adottata anche dalla Regione su sollecitazione dell’assessore alla Cultura Gianni Oliva».

Congiuntamente Paolo Osiride Ferrero, presidente della CPD, Piergiorgio Maggiorotti, segretario regionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ed Enzo Tomatis, referente regionale della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) hanno dichiarato: «Ringraziando come sempre Monica Cerutti e Gianni Oliva per il loro impegno, la CPD, la FISH e la FAND sottolineano come la rispondenza ai requisiti richiesti non possa in ogni caso essere verificata a posteriori e si offrono, come già fatto a suo tempo, per collaborare con i competenti uffici comunali, per verificare a priori l’accessibilità delle manifestazioni che facciano richiesta di patrocinio e contributo. Vista la rilevanza dell’evento, risulta a questo punto necessario che si ponga rimedio, cambiando le sale inaccessibili con altre in cui non siano attuate altre intollerabili discriminazioni. In caso contrario venga applicata la normativa e siano ritirati i patrocini e il contributo del Comune di Torino». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Comunicazione CPD di Torino, tel. 011 3198145, uffstampa@cpdconsulta.it.
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