Un percorso come gli altri, assieme agli altri

di Giorgio Genta*
Un deciso rifiuto delle classi speciali in qualsiasi forma vengano ripresentate, la richiesta di una scuola per tutti e di tutti, inclusiva, più attrezzata e più aperta alle esigenze delle persone con disabilità, anche di quelle "gravissime": c'è questo dietro al "fioccare" di richieste giunte all'autore di un libriccino ove si raccontano "Quindici anni di guerra (tanta) e di pace (poca) con l'istituzione scolastica"

Ragazzino in carrozzina a scuolaDopo sole ventiquattr’ore dalla pubblicazione della recensione in Superando [la si legga cliccando qui, N.d.R.] “fioccano” letteralmente le richieste per La scuola di Silvia. Quindici anni di guerra (tanta) e di pace (poca) con l’istituzione scolastica.
Da Cagliari, Milano, Cuneo, Roma, Genova, Trento, Bologna, la Spezia, Pistoia, Perugia, Vicenza, Torino, Savona, Reggio Emilia, Taranto (solo per citare i capoluoghi di Provincia), sono arrivate infatti richieste di copie di quel libriccino da parte di genitori, insegnanti e associazioni. Molte “famiglie con disabilità” si sono sentite chiamate in causa e rappresentate nelle storie “di guerra e di pace” con la scuola, quasi tutte “partigiane” di un percorso “come gli altri, assieme agli altri”, indipendentemente dalla gravità dei loro studenti con disabilità.

Un deciso rifiuto delle classi speciali
, insomma, in qualsiasi forma esse vengano ripresentate, con la richiesta di una scuola per tutti e di tutti, inclusiva, più attrezzata, più aperta alle esigenze dei “gravissimi”: queste le idee dominanti tra i genitori.
E poi: non più studenti con disabilità che passano più tempo fuori dall’aula che in aula, non più gite di classe improponibili e vietate, non più scuole senza fondi per le problematiche della disabilità.
E ancora: più presa in carico collegiale tra tutti i docenti, più corsi di aggiornamento e soprattutto più umanità.

Niente di nuovo, forse, rispetto a quanto mille volte detto e scritto anche con linguaggi ufficiali dalle nostre associazioni, ma è bello verificare che è l’espressione di un pensiero comune e condiviso da moltissime famiglie e studenti con disabilità.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
 

Ricordiamo a tutti gli interessati ad acquisire il libro di Giorgio Genta (La scuola di Silvia. Quindici anni di guerra (tanta) e di pace (poca) con l’istituzione scolastica) che esso non è in vendita, ma è stato stampato dalle associazioni di volontariato DopoDomani di Loano (Savona) e dall’ABC Liguria (Associazione Bambini Cerebrolesi) che lo distribuiscono gratuitamente, su richiesta da inviare all’indirizzo abcliguria@gmail.com («naturalmente – ci segnalano le stesse associazioni – è gradita una piccola offerta, che servirà a completare la realizzazione di un dopo-di-noi per persone con disabilità anche grave»).
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