Abbiamo letto nei giorni scorsi di una raccolta di firme per una petizione alla RAI, tramite la quale focalizzare l’attenzione della RAI stessa sui problemi di accessibilità del suo portale internet [anche Superando ha ripreso la notizia, con il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Sicuramente è positivo che gli utilizzatori facciano conoscere i problemi che incontrano nell’accesso ai siti e a tale scopo esiste un apposito sito ministeriale che raccoglie le loro segnalazioni. Ma dalla segnalazione su quel sito a presentare una petizione agli organi direttivi della RAI ci corre una certa differenza e talora queste iniziative – invece di rafforzare azioni già intraprese – possono dimostrarsi controproducenti, in quanto denunciano un certo scollamento fra le associazioni e coloro che dovrebbero essere da queste rappresentati.
Purtroppo questo scollamento è reale e dipende in parte dal fatto che non sono pochi gli appartenenti alle categorie di disabili i quali – non riconoscendosi in alcuna delle associazioni esistenti – “fanno parte a sè” di dantesca memoria. E del resto le associazioni talora non abbondano in informazioni, limitandosi a pubblicarle nei rispettivi organi informativi che però, ovviamente, sono letti solo dai loro associati.
Di qui la necessità, più che l’opportunità, che le notizie circolino maggiormente, avvalendosi di mezzi di comunicazione non “proprietari” e quindi aperti a tutti, come appunto il sito Superando su cui stiamo scrivendo.
Lo spunto per queste riflessioni mi viene dato dalla seguente nota inviata da Stefania Leone, esperta di Information Technology e Accessibilità, consigliera del nostro Direttivo [quello dell’ADV – Associazione Disabili Visivi, N.d.R.], che rappresenta proprio la FISH e l’Associazione Disabili Visivi nel dialogo aperto con la RAI.
«La RAI, nell’ambito della sede permanente del Segretariato Sociale, ha costituito un tavolo tecnico di confronto, per discutere su alcune importanti iniziative circa il progetto del secondo canale audio con gli audiocommenti per i non vedenti, con una sottotitolazione più estesa e di migliore qualità per i non udenti e per il rifacimento del nuovo portale rai.it.
Al tavolo partecipano le due grandi Federazioni Italiane rappresentanti praticamente tutto il mondo della disabilità, vale a dire la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, formata da più di trenta associazioni di disabilita, fra cui l’Asssociazione Disabili Visivi) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), di cui fa parte l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Per completare il quadro delle disabilità sensoriali, diciamo che le persone sorde sono rappresentate nelle due federazioni rispettivamente dalla FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) e dall’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi).
Nell’ultima riunione, tenutasi il 2 dicembre scorso, il Segretariato Sociale, RaiNet, Televideo e le citate Federazioni di categoria si sono confrontate sulle problematiche dell’accessibilità del nuovo portale che RaiNet sta realizzando – e che gradualmente sta modificando – per venire incontro a tutte le esigenze che noi, come associazioni, abbiamo riportato, essendoci stato espressamente chiesto di testare alcune parti del portale e di comunicarne gli eventuali problemi.
È quanto abbiamo fatto e stiamo continuando a fare; noi, come Associazione Disabili Visivi, abbiamo diffuso un comunicato per rendere noto ai soci quanto sopra, chiedendo pareri e consigli da riportare in sede di riunione. I numerosi contributi arrivati sono stati utilissimi e ho potuto così produrre un documento presentato a RaiNet, così come anche l’altra federazione [la FAND, N.d.R.] dovrebbe avere fatto.
A mio avviso RaiNet sta lavorando bene, avendo preso in considerazione le nostre richieste e le nostre critiche, tutt’altro che timide. Pertanto mi dissocio – come rappresentante ADV e FISH – da quella petizione presentata nei giorni scorsi. Sono sicura che le persone non vedenti che l’hanno sottoscritta non fossero a conoscenza del fatto che si stesse lavorando anche per loro, ma una preventiva consultazione eviterebbe situazioni spiacevoli.
Chiunque abbia osservazioni e critiche può farlo sicuramente, ma coinvolgendo le proprie associazioni. In tal modo, infatti, l’effetto è sicuramente di maggior risonanza: si pensi alla grande manifestazione del 3 dicembre a Roma in cui FISH e FAND si sono unite per protestare contro l’insufficiente politica sociale nei confronti della disabilità, costringendo le Istituzioni a prestare attenzione ai problemi sollevati [della manifestazione si legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Credo quindi che formare dei sottogruppi di protesta, nel momento in cui i rappresentanti nominati stanno facendo un lavoro analogo ma costruttivo, sminuisca lo stesso lavoro e sia del tutto controproducente».
*Giulio Nardone è presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi).
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