«Chiediamo che quel portale della RAI sia senza barriere», era stata l’istanza di un gruppo di appassionati ascoltatori della radio, che aveva lanciato in tal senso una petizione per ottenere risposte e azioni correttive dalla RAI stessa (ne abbiamo riferito con il testo disponibile cliccando qui).
Successivamente – in una nota curata da Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) – la consigliera di tale associazione, Stefania Leone, aveva voluto ricordare che sul problema dell’accessibilità dei prodotti RAI in video e in internet sta già lavorando attivamente un tavolo tecnico di confronto, ove le persone con disabilità sono rappresentate dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), organismi che raggruppano la stragrande maggioranza delle associazioni. Per questo, scriveva Giulio Nardone in quella nota (che è disponibile cliccando qui), iniziative come quelle petizioni «rischiano di dimostrarsi controproducenti, in quanto denunciano un certo scollamento fra le associazioni e coloro che dovrebbero essere da queste rappresentati». Dal canto suo, Stefania Leone aveva aggiunto, «come rappresentante ADV e FISH», di volersi «dissociare da quella petizione, […] sicura che le persone non vedenti che l’hanno sottoscritta non fossero a conoscenza del fatto che si stesse lavorando anche per loro», anche se «una preventiva consultazione eviterebbe situazioni spiacevoli».
Arriva oggi la replica di Andrea Lawendel, giornalista pubblicista dell’Ordine della Lombardia, uno dei promotori della citata petizione (che si può raggiungere cliccando qui), cui diamo ben volentieri spazio, certi che, una volta di più, solo un dibattito del tutto aperto e “senza barriere” possa portare a risultati positivi. In tal senso, naturalmente, le nostre pagine continuano a restare aperte a ulteriori interventi motivati e costruttivi sulla questione. (S.B.)
«Trovo davvero spiacevole il tono utilizzato dalla Signora Stefania Leone nella nota pubblicata da Superando. La Signora si “dissocia” da una piccola iniziativa nata dal basso, da un gruppo di radioascoltatori e frequentatori di gruppi di discussione su Internet che non fanno riferimento ad alcuna associazione. Una frase come: “Sono sicura che le persone non vedenti che l’hanno sottoscritta non fossero a conoscenza del fatto che si stesse lavorando anche per loro, ma una preventiva consultazione eviterebbe situazioni spiacevoli”, fa apparire questa libera iniziativa non solo come controproducente, ma lascia intendere che l’autrice della nota sospetti un tentativo di plagio nei confronti dei firmatari. Considero la cosa inaccettabile.
Il fatto che l’Associazione Disabili Visivi (ADV) avvii una discussione con RaiNet e non dissemini adeguate informazioni al riguardo non deve diventare una scusa per colpevolizzare un gruppo di persone libere che segnala quella che resta una mancanza dell’attuale versione del nuovo portale RAI, online da parecchi mesi.
Ricordo alla Signora Leone che queste persone non sono tenute a informarsi o a chiedere l’autorizzazione di chicchessia per dare libero spazio alle loro critiche. Che le trecento e passa firme finora raccolte possano addirittura andare contro l’azione intrapresa dall’ADV mi pare un’ipotesi del tutto infondata, per non dire offensiva nei confronti di chi ha promosso la petizione e di chi la sta firmando.
Mi sembra che in una situazione del genere, dove sono in gioco diritti fondamentali delle persone (di tutte le persone, disabili o meno), le polemiche tra fazioni debbano lasciar posto alla libera discussione, alle critiche costruttive, a qualunque cosa possa aiutare a mettere in luce un problema: pensavamo di denunciare una barriera e ci ritroviamo invece a essere dipinti come barriera noi stessi!
Mi rattrista pensare che il nostro sforzo, forse ingenuo e mal coordinato, venga interpretato in una chiave tanto negativa. Evidentemente, la Signora è convinta che in attesa della felice conclusione del tavolo di lavoro tra l’ADV e RaiNet, gli utenti disabili o meno del sito Rai.tv debbano starsene quieti e zitti per non disturbare i veri manovratori».
Un’unica doverosa precisazione rispetto a quanto scrive Andrea Lawendel. Come del resto era stato chiaramente specificato anche nel pezzo curato da Giulio Nardone, il tavolo di lavoro di cui si parla non è semplicemente «tra l’ADV e RaiNet», ma coinvolge anche il Segretariato Sociale RAI, Televideo, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – cui l’ADV aderisce – e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili).
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