A volte è veramente difficile capire a quali logiche sottostanno alcune decisioni politiche nel nostro Paese. Decisioni che invece di produrre una migliore qualità della vita dei cittadini italiani, ne minano gli strumenti per rivendicare il riconoscimento dei propri diritti.
È il caso dell’approvazione, in via definitiva, della Legge Finanziaria per l’anno 2010, che tra i “cosiddetti” tagli alle spese della politica include la soppressione degli Uffici dei Difensori Civici Metropolitani. E, ciò che è ancora più grave, è che tutto questo passa nella più totale indifferenza dei mass media.
In sostanza il Decreto prevede di ricondurre tutto alla figura del Difensore Civico Provinciale ma, come ricorda Alessandro Barbetta, Difensore Civico del Comune di Milano e Coordinatore dei Difensori Civici Metropolitani, «solo 35 Province su 110 hanno in carico un tale Ufficio». Nell’esperienza di LEDHA [Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, N.d.R.] ci siamo accorti invece come questa figura possa essere un supporto fondamentale per la difesa dei diritti dei cittadini e, nel nostro caso, delle persone con disabilità, anche e soprattutto nei confronti delle controversie che molto spesso si hanno nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Vale la pena tra l’altro ricordare il caso eclatante che ha visto per protagonista proprio il citato Difensore Civico del Comune di Milano, a suo tempo costituitosi parte civile contro Google, per avere pubblicato nel 2006 quel filmato in cui un ragazzo con disabilità veniva maltrattato da alcuni compagni di scuola in un istituto di Torino [se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui, N.d.R.].
Non va dimenticato, poi, che l’articolo 36 (comma 2) della Legge 104/92 prevede che il Difensore Civico si avvalga della facoltà di poter essere parte civile (riconosciuta) nei casi in cui un cittadino con disabilità sia vittima di reati penalmente rilevanti.
Da ultimo, ma non certo ultimo, con l’entrata in vigore della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta legge nazionale con la ratifica del febbraio 2009 [Legge 18/09, N.d.R.], aumenterà la necessità di un attento monitoraggio della realtà in modo da intervenire in tutela di diritti negati.
Come pubblicato dunque, in Superando.it [si legga il testo intitolato Non si può accettare in silenzio l’eliminazione del Difensore Civico nei Comuni!, cliccando qui, N.d.R.], anche LEDHA vuole unirsi alla protesta per questa ennesima dimostrazione di miopia politica, espressa da Samuele Animali, Difensore Civico della Regione Marche e Coordinatore Nazionale dei Difensori Civici, promuovendo, per l’inizio del 2010, una raccolta di firme per far sì che su questa decisione – e nel rispetto del Codice delle Autonomie e del tanto sbandierato “Federalismo” – si possa individuare un modo per rimediare ad un errore che, di fatto, si traduce solo in una diminuzione della tutela per il Cittadino.
*Presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità).
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