Tutto il Terzo Settore della Sardegna a favore dei progetti personalizzati

Continua la battaglia delle associazioni sarde di persone con disabilità e delle loro famiglie per il ripristino dei fondi ai piani personalizzati (Legge 162/98), recentemente tagliati dalla Giunta Regionale. Ed è particolarmente importante il sostegno incassato in questi giorni, dapprima dalla Legacoopsociali Sardegna, oggi dal Forum del Terzo Settore regionale

Particolare di ruota di carrozzina dalla quale si inquadrano altre persone che manifestanoContinua a raccogliere adesioni la battaglia in corso da parte delle associazioni sarde di persone con disabilità e delle loro famiglie contro i tagli decisi dalla Giunta Regionale – tramite la  Deliberazione n. 55/33 del 16 dicembre scorso – ai progetti individuali per le persone con disabilità grave (Legge 162/98), da dieci anni vero “fiore all’occhiello” del welfare nell’isola. Una questione che il nostro sito sta seguendo da alcune settimane e che ha anche portato a una manifestazione a Cagliari cui hanno partecipato più di quattrocento persone con disabilità e di loro familiari, insieme a operatori, volontari e amministratori locali.

Dopo infatti che nei giorni scorsi si era espressa la Legacoopsociali Sardegna (se ne legga cliccando qui), a pronunciarsi è oggi il Forum del Terzo Settore regionale, «congiuntamente a tutte le organizzazioni che operano a sostegno di una migliore qualità della vita delle persone con disabilità grave e dei loro familiari», come si legge in una nota ufficiale a firma dei portavoce Giampiero Farru (presidente del Centro di Servizio per il Volontariato Sardegna Solidale), Carlo Tedde (della presidenza di Confcooperative Federsolidarietà Sardegna) e Franco Uda.
Il Forum, si legge nella nota, «prende posizione in difesa dei percorsi personalizzati previsti e finanziati in base alla Legge 162/98; evidenzia il fatto che l’azione finora svolta attraverso questa legge ha prodotto ricadute positive per le famiglie e per le comunità sia dal punto di vista sociale (migliore qualità della vita), che dal punto di vista economico (prevenzione dell’ospedalizzazione e della istituzionalizzazione del disagio con risparmi importanti per il bilancio pubblico); sottolinea la necessità di regolamentare e valorizzare al meglio i diversi ruoli professionali e le organizzazioni (cooperative sociali, associazioni e albi) che sono coinvolte in questo percorso (educativo, cura della persona, sostegno relazionale psicosociale».

Si guarda poi con soddisfazione alla «positiva volontà espressa dall’assessore alle Politiche Sociali Antonello Liori di predisporre un emendamento al Collegato alla Finanziaria Regionale per reintegrare i fondi».
Il Terzo Settore sardo – conclude il comunicato – «auspica il riavvio e la convocazione della Commissione Consultiva della Legge 162/98, per accompagnare, ri‐orientare e armonizzare il suo percorso alla luce di dati, indicatori misurabili per la verifica dei benefìci o delle debolezze nella ricaduta di questa normativa nelle nostre comunità, valorizzando le buone prassi finora realizzate. Chiede altresì di essere convocato in audizione dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale, dalla Giunta Regionale e, nello specifico, dall’assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali Antonello Liori, per condividere il valore dell’azione nelle comunità della Legge 162/98». (S.B.)

Di tali questioni il nostro sito si è occupato recentemente anche nei seguenti articoli:
– «Regalo di Natale» alle famiglie della Sardegna, disponibile cliccando qui.
– È inaccettabile il taglio di quei piani personalizzati in Sardegna, disponibile cliccando qui.
– Chiediamo una nuova fase per i progetti personalizzati in Sardegna, disponibile cliccando qui.
– Sardegna: contro quei tagli una mobilitazione ampia, spontanea, dal basso, disponibile cliccando qui.
– In Sardegna non bastano più le «misure tampone», disponibile cliccando qui.
– Sardegna: si tagli su ciò che si vuole, ma non su quei diritti essenziali, disponibile cliccando qui.
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