Le famiglie con disabilità amano la Corte Costituzionale

di Giorgio Genta*
E ciò succede ad esempio dopo la recente storica Sentenza sulla necessità di garantire i pieni diritti agli studenti con disabilità, un provvedimento dopo il quale, è stato scritto, «la famosa "bilancia tenuta in mano dalla dea bendata della giustizia" ha trovato maggiore equilibrio di quanto non sia stato nel recente passato»

La Giustizia in Italia è assai poco amata. E tuttavia esiste qualche eccezione a questo diffuso sentire: ad esempio le famiglie con disabilità amano la Corte Costituzionale, un sentimento, questo, che trova motivo di conferma nella recente Sentenza n. 80/2010 pronunciata il 26 febbraio scorso dalla Corte stessa, che ha sancito l’illegittimità di quell’articolo della Legge Finanziaria per il 2008 che aveva impedito di Giudici della Corte Costituzionaleassegnare ore di sostegno “in deroga” agli alunni con disabilità.

Lasciando il commento giuridico della Sentenza alla sapienza in materia di esperti quali Salvatore Nocera, vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) [e segnaliamo anche l’ampio approfondimento elaborato in esclusiva per Superando da Francesco Marcellino, disponibile cliccando qui, N.d.R.], noi come famiglie riteniamo che la Corte da una parte abbia salvato il reale diritto all’istruzione dei nostri figli e dall’altra abbia indirettamente rimproverato al Governo l’incapacità di rendere effettiva la presa in carico corale dello studente con disabilità da parte di tutti gli insegnanti.
Mancando quest’ultima (come manca nella stragrande maggioranza dei casi), integrazione e inclusione sono affidate al solo insegnante di sostegno che  necessita di ore sufficienti – e quindi anche “in deroga” – per potere svolgere il proprio compito.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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