Protesi avanzate per persone indigenti

Lo si può dire senza tema di smentita: l'acquisto di numerose componenti delle protesi destinate a persone con disabilità di arto inferiore (circa 250.000 in Italia) è sostanzialmente a carico dell'utente e il diritto alla salute e quello a una vita normale dipendono dalle risorse economiche delle persone stesse e non dal Servizio Sanitario Nazionale. L'Associazione Disabili No Limits opera nel tentativo di rendere maggiormente accessibili gli ausili tecnologicamente avanzati alle persone con disabilità e in tale contesto rientra il recente progetto condiviso dal Comune di Milano, che consentirà di avere venti piedi protesici di produzione italiana, da destinare a persone amputate di arto inferiore in condizioni economiche di indigenza

Piede protesicoSecondo i dati ISTAT e FIOTO (Federazione Italiana fra Operatori nella Tecnica Ortopedica), sono circa 250.000 le persone in Italia con disabilità di arto inferiore e ogni anno tale cifra cresce di circa 10.000 unità. Il 90% di loro non ha copertura dal Servizio Sanitario Nazionale per una protesi che consenta una completa riabilitazione e reintegrazione sociale. Se infatti gli invalidi sul lavoro ricevono gratuitamente i presìdi ortopedici tecnologicamente più avanzati dall’INAIL, gli invalidi civili – ovvero il 90% dei soggetti amputati di arto inferiore presenti in Italia – ricevono gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale solamente quei presìdi elencati nel Nomenclatore Tariffario tuttora vigente (quello regolato dal Decreto Ministeriale 332/99), che non tiene conto delle innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni. Esso ad esempio non prevede la fornitura di piedi in fibra di carbonio, ad accumulo e restituzione di energia, ma solamente del piede rigido SACH (piede di legno con anima in acciaio) oppure non prevede la fornitura dei cover, i rivestimenti estetici dei piedi in fibra di carbonio. Né prevede le cuffie in materiale polimerico (stirene o uretano), vale a dire l’interfaccia tra l’arto amputato e la parte rigida della protesi, che protegge il moncone dagli urti e garantisce il comfort dell’ausilio. Si può disporre, infatti, solamente di una versione in silicone di bassa qualità. Non prevede infine nemmeno la copertura per gli ausili di tipo sportivo.
Si può dire dunque, senza tema di smentita, che l’acquisto di numerose componenti sia a carico dell’utente e che il diritto alla salute e a una vita normale dipenda dalle risorse economiche della persona e non dal Servizio Sanitario Nazionale. I prezzi dei piedi, oltretutto, sono assai elevati perché in genere prodotti all’estero e comprensivi dei margini di guadagno di rivenditori e distributori.

L’Associazione Disabili No Limits opera affinché gli ausili tecnologicamente avanzati siano accessibili alla persona con disabilità. L’ausilio, infatti, dev’essere progettato in funzione del suo specifico bisogno, poiché l’accessibilità delle protesi non solo tutela la salute, ma è necessaria al reinserimento sociale della persona stessa.
Disabili No Limits si pone quindi come interlocutore rispetto a enti pubblici e privati, concorrendo a bandi e progetti, al fine di acquistare, a prezzo di costo, i piedi protesici, che vengono assemblati e montati sulle protesi degli utenti. L’organizzazione opera sia a livello nazionale che internazionale, anche per donare nei Paesi in via di sviluppo (si legga ad esempio, sempre nel nostro sito, una recente iniziativa riguardante Haiti, cliccando qui).

Il primo ente pubblico a condividere ufficialmente tale percorso è stato il Comune di Milano, che il 20 aprile scorso ha presentato insieme a Disabili No Limits un progetto – sovvenzionato per l’80% dal Comune stesso e per il 20% dall’autofinanziamento dell’Associazione – che porterà ad avere venti piedi protesici da camminare di produzione italiana e da destinare a soggetti amputati di arto inferiore in condizioni indigenti.
Il finanziamento copre i piedi da camminare, le cuffie, le protesi da corsa, gli invasi e gli appoggi in silicone. Quando poi le protesi verranno montate nelle ortopedie di Milano, seguirà una fase di valutazione della soddisfazione delle persone, da verificare tramite un questionario e una rilevazione dei risultati, attraverso dei test a campione e grazie a una Gait Analisys (“analisi computerizzata della deambulazione”), presso il Laboratorio MBMC Lab (Laboratorio di Movement Biomechanics and Motor Control) del Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Disabiliti No Limits, tel. 02 87380808, ufficiostampa@disabilinolimits.org.
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