«Scaricare sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie gli effetti della crisi è una scelta sbagliata, inadeguata e inaccettabile»: è questo il commento espresso in una nota ufficiale da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, sulle indiscrezioni di queste giorni circa le misure anticrisi allo studio del Governo.
«I cittadini affetti da patologia cronica – si legge nel comunicato – così come le persone con disabilità, pagano già il conto dei Piani di Rientro e dei tagli al budget in molte ASL e si ritrovano con un’assistenza letteralmente a pezzi. Crescono poi i costi sostenuti privatamente da ogni persona: in media all’anno, infatti, si parla di quasi 2.500 euro per l’acquisto di farmaci necessari e non rimborsati, di altri 1.600 per l’acquisto di protesi e ausili, di circa 850 per visite ed esami necessari a tenere sotto controllo la malattia. E ancora di 1.800 euro l’anno per chi necessita di assistenza psicologica e di 9.400 euro per la badante. A guardare tali cifre, pensare a una riduzione dell’indennità di accompagnamento (480 euro circa al mese) e alla volontà di vincolarla ai livelli di reddito, ci suona come una vera e propria beffa, soprattutto perché tre mesi fa avevamo specificamente chiesto una misura di esatto segno opposto, cioé l’adeguamento economico delle indennità».
«Siamo da sempre a favore di tutte le ipotesi volte a individuare abusi e truffatori – concludono i responsabili di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato – ma non possiamo accettare che si faccia di tutta un’erba un fascio. Dopo gli annunci, dunque, attendiamo ora che il Governo vari serie misure di lotta alla corruzione, agli sprechi e alla mala-amministrazione, applicando finalmente le norme da noi sostenute insieme all’Associazione Libera, cioè la confisca dei beni degli amministratori corrotti a fini di pubblica utilità». (S.B.)
Ufficio Stampa di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, tel. 06 36718302, stampa@cittadinanzattiva.it.
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