Noi, persone sarde con disabilità, non ci sentiamo «la rovina dell’Italia»!

«Siamo anzi una risorsa e una grande potenzialità per tutti»: lo dichiarano le associazioni sarde delle persone con disabilità e delle loro famiglie, protestando per le conseguenze che porterà la Manovra Finanziaria Correttiva voluta dal Governo e, a livello regionale, per la mancata costituzione della Consulta Regionale della Disabilità, già stabilita da una legge del 2008. Contemporaneamente, quindi, alla manifestazione promossa per il 1° luglio a Roma da FAND e FISH, le stesse Federazioni lanceranno nell'isola una serie di iniziative, culminanti in una manifestazione a Cagliari, davanti al Consiglio Regionale

Già nel gennaio di quest'anno le associazioni di persone con disabilità della Sardegna avevano manifestato di fronte al Consiglio RegionaleÈ una protesta nazionale, quella lanciata dalla FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme alla FAND (Federazione Associazioni Nazionali tra i Disabili), alla Consulta Provinciale e Comunale per le Disabilità di Cagliari, perché – come si legge in un documento ufficiale diffuso in questi giorni (che qui in calce riprendiamo integralmente) – «le Associazioni sarde delle persone con disabilità esprimono indignazione per le dichiarazioni offensive e le falsificazioni pronunciate a più riprese dal ministro dell’Economia Tremonti sui temi dell’invalidità e in generale sulle persone con disabilità».
Ma è anche un fondamentale momento di protesta locale, innanzitutto perché venga data attuazione alla Legge Regionale 7/08, che il 30 maggio del 2008 – ovvero più di due anni fa – volle una Consulta Regionale della Disabilità, rimasta ancora solo sulla carta.

A unire idealmente i due livelli di mobilitazione, vi è un altro concetto espresso nel documento citato, quando cioè vi si scrive che «saranno le persone con disabilità a pagare pesantemente le conseguenze dei tagli apportati alle Regioni e ai Comuni, che si troveranno costretti a ridurre i servizi per le fasce deboli della popolazione».
Il tutto si sostanzierà – giovedì 1° luglio (ore 10) – in una manifestazione presso il Consiglio Regionale della Sardegna a Cagliari, in perfetta coincidenza con la grande manifestazione nazionale unitaria, promossa per quello stesso giorno a Roma da FAND e FISH (se ne legga nel nostro sito cliccando qui) e in parallelo con altre iniziative in tutta l’isola.

«La nostra – dichiara Alfio Desogus, presidente della FISH Sardegna – è una protesta contro le vessazioni e le iniquità contenute nel Decreto sulla Manovra Finanziaria Correttiva ed è una proposta per apportare sostanziali modifiche a quel provvedimento che rilancino la prospettiva della nostra piena cittadinanza. Ma è anche la riaffernazione della nostra dignità e del nostro ruolo positivo nella società, per il quale chiediamo rispetto e le opportunità necessarie a costruire qualità sociale». (S.B.)

“Per una piena cittadinanza!”

Le Associazioni sarde delle persone con disabilità esprimono indignazione per le dichiarazioni offensive e le falsificazioni pronunciate a più riprese dal ministro dell’Economia Tremonti sui temi dell’invalidità e in generale sulle persone con disabilità.
In particolare considerano il provvedimento della Manovra Correttiva Finanziaria iniquo e punitivo nei contenuti e cinicamente ispirato a falsità che tendono a mettere sotto accusa gli invalidi italiani.
Il fenomeno della falsa invalidità non è addebitabile ai veri invalidi, ma è frutto di “scelte” delle istituzioni e delle commissioni pubbliche competenti che compiono una doppia discriminazione, spingendo verso una misera assistenza economica i disabili e non garantendo loro la piena cittadinanza attraverso il lavoro.
Non corrisponde a verità la presenza in Italia di 2,7 milioni di invalidi e appare risibile che la loro presenza abbia compromesso “la competitività” dell’Italia stessa.
Agli effetti pratici la demagogia di Tremonti sui falsi invalidi ha rappresentato l’ideale cortina fumogena dietro la quale si è cercato di nascondere le norme che colpiscono duramente le fasce medio-basse della popolazione.
Anziché combattere l’evasione fiscale, il ministro Tremonti, per limitare il debito pubblico, agita una pretestuosa mistificazione per introdurre norme vessatorie sulle vere persone con disabilità elevando all’85% il limite minimo per accedere agli assegni mensili.
È del tutto evidente che saranno le persone con disabilità a pagare pesantemente le conseguenze dei tagli apportati alle Regioni e ai Comuni che si troveranno costretti a ridurre i servizi e le prestazioni per le fasce deboli della popolazione.
Contro queste scelte inique, contro il discredito e lo stigma negativo delle persone con disabilità, contro la riduzione di servizi sociali e sanitari, le Associazioni delle persone con disabilità della Sardegna organizzano in tutta l’isola iniziative di protesta finalizzate a una corretta informazione e all’introduzione di modifiche sostanziali a quei provvedimenti che limitano i diritti di cittadinanza.
Le Associazioni si rivolgono a tutti i cittadini e rappresentanti istituzionali perché venga fatta un’opera di verità e di equità.

FISH Sardegna ONLUS
FAND
Consulta Provinciale di Cagliari per le Disabilità
Consulta Comunale di Cagliari per le Disabilità

Per ulteriori informazioni: fishsardegna@tiscali.it.

Share the Post: