La mobilitazione delle associazioni di persone con disabilità sta producendo un risultato di notevole rilievo: infatti, il presidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, relatore degli emendamenti di Maggioranza, ha annunciato l’abrogazione del primo comma dell’articolo 10 del Decreto Legge 78/10 (Manovra Finanziaria Correttiva). Quel passaggio della Manovra – lo ricordiamo – prevedeva l’innalzamento della percentuale di invalidità dal 74 all’85%, ai fini della concessione dell’assegno mensile agli invalidi civili parziali (256,67 euro mensili).
Vengono quindi sostanzialmente accolte le motivazioni espresse in modo circostanziato dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superando dell’Handicap), in numerosi interventi di queste settimane, sempre ripresi dal nostro sito: si trattava cioè di una misura del tutto ininfluente per il contenimento della spesa pubblica (30 milioni di euro di risparmio) e che colpiva i “veri invalidi”, privi di reddito e disoccupati, creando sperequazioni e discriminazioni.
E tuttavia, nonostante questo successo, la FAND e la FISH – Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari – proseguono nella loro mobilitazione, pur sospendendo la manifestazione unitaria prevista per il 1° luglio prossimo a Roma (del precedente annuncio di essa si legga cliccando qui).
L’attenzione e la vigilanza civica delle due Federazioni sono ora più concentrate sui tagli alla spesa sociale (878 milioni in meno di trasferimenti alle Regioni per la sola assistenza), che porteranno a un’ulteriore stagnazione delle politiche sociali a favore delle persone non autosufficienti.
Va inoltre evidenziato che – pur dopo l’annuncio dell’abrogazione del comma 1 dell’articolo 10 – restano nell’immaginario comune i disastrosi effetti della campagna mediatica, funzionale alla Manovra, che ha mescolato ai proclami contro il fenomeno delle “false invalidità” lo stigma, non sempre latente, nei confronti delle persone con disabilità vera. E questi sono danni su cui le Federazioni dovranno impegnare risorse ed energie in termini di comunicazione e sensibilizzazione, iniziando quasi daccapo quello che da anni esse tentano di comunicare. (Ufficio Stampa FISH)
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