E alla fine arrivano le scuse dell’ATAC

L'azienda romana dei trasporti ha infatti inviato le proprie scuse a Enzo Jamundo, informando anche di un'indagine interna e garantendo che episodi del genere non si verificheranno più. Jamundo, persona con disabilità motoria, non aveva potuto utilizzare, nel luglio scorso, gli ascensori della metropolitana di Roma, perché gli era stato riferito che probabilmente «l'addetto era a farsi una doccia!»

Metropolitana di RomaUna calda giornata di luglio, una persona con disabilità motoria – Enzo Jamundo – impossibilitata a prendere la metropolitana per recarsi alla stazione di Roma Termini, perché entrambi gli ascensori che garantiscono gli accessi ai treni erano “fuori servizio”, mancando l’addetto di stazione. La persona sollevata di peso da due passeggeri – carrozzina compresa – e la “curiosa” spiegazione di un vigilante della metropolitana («l’addetto era a farsi una doccia!»).
Avevamo raccontato tutto due mesi fa (se ne legga cliccando qui), concludendo che insieme a Enzo Jamundo attendevamo con curiosità le eventuali spiegazioni dell’ATAC, l’azienda romana dei trasporti.

Ebbene, qualche giorno fa la risposta è arrivata, con relative scuse, e la segnalazione di «un’indagine interna per individuare eventuali responsabilità da parte del personale addetto», oltre alla conferma di avere «sollecitato gli uffici e le strutture preposte affinché tali episodi non si verifichino più».
Tanto dovevamo ai Lettori e tanto riferiamo, con l’auspicio, naturalmente, che alle parole provenienti dalla Direzione dell’ATAC seguano comportamenti conseguenti, più sul fatto che episodi del genere non si verifichino realmente più, che non sulla stessa indagine interna. (S.B.)

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