Con l’inizio dell’anno scolastico si presentano per gli studenti con disabilità i problemi di sempre: i tagli annunciati al personale docente e non docente hanno, di fatto, cambiato il volto del sostegno anche nelle scuole sarde. Classi più numerose (anche di ventisette-trenta alunni), sostegno agli alunni con disabilità di nove ore o addirittura di quattro ore e mezzo alla settimana, ma anche collaboratori scolastici insufficienti per coprire le esigenze di chi necessita di un’assistenza continua negli istituti, o l’assistenza specialistica ancora non attiva dal primo giorno di scuola in tutta l’isola.
«Altro che “tutti a scuola” o “la scuola di tutti”!», esclama Francesca Palmas del Comitato Responsabile Scuola dell’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi). «Eppure quest’anno – continua – la situazione dovrebbe essere in parte migliorata perché grazie alla Sentenza della Corte Costituzionale 80/10 del 26 febbraio scorso, che ha dichiarato definitivamente anticostituzionale il limite massimo del numero degli insegnanti di sostegno fissato dalla Legge Finanziaria per il 2008 in 1:2 (media nazionale di 1 insegnante di sostegno ogni 2 alunni disabili), è stata riammessa la possibilità dell’assunzione di insegnanti di sostegno “in deroga” per particolari situazioni di gravità».
«Rispetto dunque al panorama della scuola in generale – conclude Palmas – non possiamo affermare che ci sia stato un peggioramento per quanto riguarda il sostegno, anche se è chiaro che l’impoverimento della scuola pubblica in generale, con il taglio cui stiamo inesorabilmente assistendo, si ripercuote ancor più negativamente per gli alunni in una situazione di svantaggio, perché viene meno la qualità stessa della scuola».
«Alcune famiglie sono già pronte – aggiunge Luisanna Loddo, presidente dell’ABC Sardegna – a ricorrere al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) contro il Ministero per difendere il diritto allo studio dei propri figli. Siamo consapevoli che la battaglia per uno solo dei nostri ragazzi è una battaglia per i diritti di tutti».
Lo scorso anno sono state ben sessantadue le cause vinte contro il ministro Gelmini in Sardegna (cioè tutte quelle presentate) e alcune sono ancora in corso (il pronunciamento finale è atteso in ottobre). «Ci teniamo a precisare – sottolinea Palmas – che i ricorsi non sono contro le Scuole, con le quali siamo alleati: sappiamo infatti che devono gestire le poche risorse che vengono loro assegnate. I ricorsi sono invece contro il Ministero che poi deve pagare gli insegnanti di sostegno che verranno nominati grazie alle Sentenze e non togliere ad altri alunni le ore».
Alcuni dati: in Sardegna i sindacati lamentano un taglio tra docenti e personale ATA [Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, N.d.R.] di 1.700 posti in meno. Gli studenti sardi sono in totale 217.000, 26.000 gli insegnanti e il personale ATA.
Riguardo poi agli alunni con disabilità certificati, lo scorso anno erano circa 4.400, con 2.421 insegnanti di sostegno. Si è ora in attesa di una nota da parte della Direzione Scolastica Regionale con i dati aggiornati per quest’anno.
«Tante – ricordano le esponenti dell’ABC Sardegna – sono le richieste di chiarimenti già pervenute da famiglie di tutta l’isola, da Cagliari a Sassari, da Tempio ad Arbus, da Oristano a Ghilarza e molte altre località ancora. Anche per questo è stato organizzato un incontro a Cagliari, il 23 settembre, rivolto alle famiglie stesse, alle associazioni e a tutti i cittadini interessati, durante il quale confrontarsi sulle prossime azioni da intraprendere». (S.B.)
– Ribadito il diritto alle deroghe per il sostegno e per i collaboratori scolastici (Salvatore Nocera) (cliccare qui)
– Regione Campania: quei dati parlano chiaro (cliccare qui)
– Sostegno: per chi suona la campana? (Francesco Marcellino) (cliccare qui)
– Non può essere un «grande risultato» una classe di 29 alunni! (cliccare qui)
Per ulteriori informazioni: Francesca Palmas, tel. 349 3622175, francesca@abcsardegna.org.
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