Quella strage nascosta in Bulgaria

di Giorgio Genta*
Secondo notizie rimbalzate in questi giorni, pare che negli istituti "ereditati" in Bulgaria dal precedente regime, venissero commesse nefandezze di ogni tipo, unitamente alla mancanza di personale qualificato di assistenza e di sorveglianza. Si sta tra l'altro indagando sui decessi per lo meno sospetti di qualche centinaio di persone, in maggioranza bambini. Sono notizie terribili, che rafforzano la totale avversione verso gli "istituti" e la convinzione che solo la famiglia possa essere il vero luogo di terapia, riabilitazione e assistenza. Ma quando, in Italia, ci si potranno attendere adeguate politiche di aiuto alle famiglie con disabilità?

Uomo con le mani sulla testa in segno di disperazioneQuesta volta le terribili notizie su morti e maltrattamenti negli istituti per persone con disabilità – soprattutto bambini, ben  166 – vengono dalla Bulgaria, Paese che, com’è noto, fa parte dal 2007 dell’Unione Europea.
E si tratterebbe di una “vera strage” durata circa dieci anni, come riferisce ad esempio Marina Palumbo nel suo blog A ruota libera de «La Stampa.it» (se ne legga cliccando qui).
Negli istituti “ereditati” dal precedente regime  pare venissero commesse nefandezze di ogni tipo, unitamente alla mancanza di personale qualificato di assistenza e di sorveglianza: queste le cause dell’incredibile numero di decessi almeno sospetti sui quali sta indagando il procuratore generale Boris Velchev.
Ora si prospetta la chiusura degli istituti per bambini con disabilità intellettiva entro il 2013.
Sono notizie realmente terribili, che rafforzano – se possibile – la totale avversione delle nostre famiglie verso gli “istituti” e la convinzione che sia la famiglia stessa il vero luogo di terapia, riabilitazione e assistenza.
Ma quando, in Italia, potremo attenderci adeguate politiche di aiuto alle nostre famiglie?

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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