Se le associazioni e l’opinione pubblica vigilano sull’informazione

di Giorgio Genta*
La vigilanza e la successiva reazione a molte voci sugli organi d'informazione sono indubbiamente fondamentali - per combattere la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità - anche nei casi di semplice "cattivo gusto" o di dichiarazioni o atti di per sé non particolarmente rilevanti, ma che rivestono grande importanza in relazione allo status di chi pronuncia le prime o commette i secondi. Ed è proprio quanto è successo nei giorni scorsi, in riferimento ai casi che hanno coinvolto un assessore comunale di Chieri (Torino) e un docente di Teoria dell'Armonia del Conservatorio di Milano

Fernando Botero, «Uomo che legge il giornale»Una moderna legislazione che punisce gli atti di discriminazione verso le persone con disabilità costituisce indubbiamente un deterrente al manifestarsi di queste azioni incivili. A tal proposito, però, per il buon funzionamento della Legge 67 del 2006 – che fissa appunto le Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni – sono necessarie, al di la dello stretto meccanismo giuridico, due condizioni essenziali: che la Legge sia conosciuta, in modo che il timore delle sanzioni realmente funzioni da deterrente e che esista una costante forma di vigilanza da parte degli interessati, cioè le persone con disabilità, anche e soprattutto attraverso le Associazioni che le rappresentano.
Questa vigilanza e la successiva vivace reazione a molte voci sugli organi d’informazione sono indubbiamente fondamentali anche nei casi di semplice “cattivo gusto” o di dichiarazioni o atti di per sé non particolarmente rilevanti, ma che rivestono grande importanza in relazione allo status di chi pronuncia le prime o commette le seconde.

Due recenti esempi? Quell’assessore comunale di Chieri (Torino) – che aveva dichiarato: «Lasciare in classe gli studenti con disabilità è inutile» – e quel docente di Teoria dell’Armonia al Conservatorio di Milano – che aveva affermato come «una pseudoscienza senza bussole» faccia «comparire organismi che non lo dovrebbero».
Essi, infatti, non hanno probabilmente commesso alcun reato e tuttavia le loro farneticanti dichiarazioni hanno suscitato una vivacissima e pronta reazione nell’opinione pubblica interessata, con la conseguente riaffermazione di un pensiero eticamente corretto sui temi trattati.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Alla vicenda che ha coinvolto l’assessore comunale di Chieri (Torino), il nostro sito ha dedicato i testi intitolati: Fuori i disabili dalle classi? No, fuori quell’assessore da Giunta e Consiglio! (di Giorgio Genta) (cliccare qui); Siamo seriamente preoccupati per questi continui attacchi ai diritti! (di Roberto Speziale) (cliccare qui); È ora di far suonare un campanello d’allarme (di Franco Bomprezzi) (cliccare qui).

Riguardo invece alle dichiarazioni del docente di Teoria dell’Armonia del Conservatorio di Milano, segnaliamo – sempre nel nostro sito – ancora il citato testo di Franco Bomprezzi (È ora di far suonare un campanello d’allarme) e anche Il «nazista»* che insegna Teoria dell’Armonia (di Giorgio Genta) (cliccare qui) e In un passato non lontano, certe affermazioni furono prese molto sul serio… (di Fulvio Santagostini, Giovanni Merlo e Franco Bomprezzi) (cliccare qui).

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