Il 3 e il 4 novembre a Bologna (Centro Congressi Savoia Hotel Regency, Via del Pilastro, 2), ci sarà la seconda edizione del Forum sulla non Autosufficienza – Strumenti, idee e soluzioni per il lavoro di cura e l’integrazione socio-sanitaria, evento convegnistico per operatori, studiosi ed esperti del settore, utile ad affrontare le politiche per la non autosufficienza e gli interventi nella pratica quotidiana d’aiuto, nei confronti delle persone che per cause diverse abbiano perduto la loro autonomia fisica, psichica, cognitiva. Si tratterà inoltre di un momento di confronto sulle azioni di supporto e sollievo per chi si assume il pesante lavoro di cura.
In tale contesto è previsto anche – per giovedì 4 novembre (ore 14.30-18.30) – un seminario promosso dalla Regione Emilia Romagna e dal CAAD di Bologna (Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico), appartenente, quest’ultimo, alla rete dei CAAD dell’Emilia Romagna, operativi dal 2005, che si occupano di informare e fornire consulenze, anche tramite sopralluoghi, su tutto quanto può essere modificato nelle case delle persone con disabilità e degli anziani, per renderle più vivibili, facilitare l’autonomia e favorire il lavoro di cura di familiari e operatori (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
«I trend della non autosufficienza – spiegano i rappresentanti del CAAD di Bologna – che hanno visto in Emilia Romagna le persone ultraottantenni aumentare del 220% dal 1981 al 2020 – insieme all’aumento delle disabilità acquisite dovute a incidenti e malattie, alla stabilità dei dati epidemiologici sulle disabilità congenite, all’instabilità delle unioni familiari e al diffondersi delle famiglie unipersonali – pongono un problema di capacità di cura, sia da parte delle famiglie che dei servizi sociosanitari. Gli alti costi delle strutture residenziali e la crisi economica fanno il resto. In tale contesto la Regione Emilia Romagna ha promosso ormai da molti anni vari interventi per favorire una cultura della domiciliarità, dell’accessibilità, dell’autonomia e dell’utilizzo di strumenti d’ausilio».
«Tra le varie iniziative – spiegano ancora dal Centro bolognese – la rete regionale dei Centri Provinciali per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico, avviata nel 2005, si pone come tentativo originale di offrire un servizio di consulenza e informazione, diffuso nei territori, di avviare processi di integrazione tra le varie culture professionali (sociale, sanitaria, edilizia, tecnico/progettistica) e i servizi e linee di finanziamento che contribuiscono all’adattamento delle case, per renderle più adatte alle esigenze delle persone non autosufficienti e di chi svolge un lavoro di cura. E a fronte delle diverse norme in materia – come la legge sulle barriere architettoniche in edilizia privata (13/89), la legge quadro sull’handicap (104/92), i servizi di protesica delle ASL, le iniziative nate con i fondi regionali per la non autosufficienza e le leggi regionali che supportano la diffusione delle nuove tecnologie in ambito sociosanitario – il seminario del 4 novembre a Bologna intende presentare l’originale esperienza dei CAAD e fare il punto della situazione sui passi avanti fatti e sulle criticità incontrate per la nascita e l’integrazione di essi nelle reti territoriali».
Presieduto e introdotto dal presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri, il seminario vedrà poi la partecipazione di Barbara Schiavon del Servizio dell’Integrazione Socio Sanitaria e delle Politiche per la Non Autosufficienza della Regione Emilia Romagna (Il programma regionale Casa amica e la rete di sportelli sul territorio. CAAD, CRA – Centro Regionale Ausili, CRIBA – Centro Informazione Barriere Architettoniche), seguita da Andrea Pancaldi, coordinatore del CAAD di Bologna (Costituire, promuovere, integrare un CAAD in un territorio: l’esperienza del CAAD di Bologna), da Anna Poli, responsabile della Funzione Percorsi della Riabilitazione, dell’Azienda USL di Bologna (Cultura della domiciliarità e percorsi assistenziali) e da Benahmed Meriem, responsabile ACER – Azienda Casa Emilia-Romagna Manutenzioni (La qualità dell’abitare negli alloggi pubblici: l’impegno dell’ACER). (S.B.)