Festival oppure “funerale” del cinema? Sembra infatti questa, alla FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) – pensando al Festival Internazionale del Film di Roma, inaugurato in questi giorni – l’amara verità che potrebbe diventare realtà entro fine anno per alcuni cinema della capitale, tra i quali il Metropolitan, storica multisala di Via del Corso, in cui si proiettano quotidianamente film in lingua originale con sottotitoli.
Si tratta, per le persone sorde, di un fattore di inclusione sociale raro, dell’abbattimento di una barriera della comunicazione e di una garanzia di accessibilità ad elevato grado di fruibilità. Significa poi la possibilità di partecipazione alla vita collettiva perché il Metropolitan è un luogo di aggregazione culturale per molte persone, fra cui numerosi giovani che intendono migliorare la loro competenza delle lingue straniere e anche turisti, oltre a tante persone straniere che vivono, studiano e lavorano a Roma, a cominciare dalla cospicua comunità americana [alla questione del Cinema Metropolitan, il nostro sito aveva dedicato, nel maggio scorso, un ampio approfondimento, raggiungibile cliccando qui, N.d.R.].
Purtroppo, dopo la vendita dei locali, il rischio reale è che il Metropolitan venga sostituito dall’ennesimo negozio o fast food o supermercato. Perché ciò non accada occorre impedire il cambio di destinazione d’uso dei locali in base al PRG (Piano Regolatore Generale, Decreto Legislativo 42/04), ricorrendo alla Delibera Comunale 168/95, nota come “Nuovi Cinema Paradiso”, che impone il mantenimento delle destinazione d’uso culturale per una consistente quota della cubatura.
Su questo fronte, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’Amministrazione Comunale e le Istituzioni tutte sono latitanti. Non avvertono la fondamentale funzione culturale che svolge il Metropolitan e che ben si addice a una capitale come Roma, che vuole e deve essere di livello europeo e non stringersi in sterili provincialismi. Non è concepibile che il Comune intenda onorare così il Festival del Cinema. È richiesta più lungimiranza e attenzione verso gli eventi e i luoghi della cultura, nell’interesse dei cittadini, dei lavoratori e del benessere comune.
La FIADDA ricorda ancora che nel mese di maggio scorso è stata presentata una petizione popolare, intitolata Non toccateci il Metropolitan!, con una raccolta di oltre settemila firme consegnata all’assessore comunale alla Cultura Umberto Croppi. Purtroppo, dall’Amministrazione Municipale si è avuto finora in risposta solo il silenzio.
La FIADDA chiede pertanto un intervento urgente da parte del Comune di Roma a salvaguardia di questo polo culturale del centro storico della città e il sostegno dei cittadini romani a questa istanza.
*Presidente della FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi).