La mozione** presentata in Consiglio Regionale della Sardegna che proponeva il ripristino di 25 milioni di euro per i progetti personalizzati (Legge Nazionale 162/98), discussa la scorsa settimana in Consiglio, ha dato luogo a un confronto parziale perché orientato quasi esclusivamente sul taglio allo stanziamento di bilancio, trascurando i tagli che vengono operati attraverso la valutazione effettuata con l cosiddette “scheda salute” e “scheda sociale”.
La Deliberazione della Giunta Regionale n. 34/30 [della quale il nostro sito si è più volte occupato. Si legga il testo più recente cliccando qui, N.d.R.] si articola infatti “a tenaglia” con due azioni: taglio generale di 25 milioni e ridefinizione/restrizione dei criteri di attribuzione dei punteggi, insieme alle “riduzioni” derivanti dalla situazione reddituale.
Quest’ultima operazione – “interna ai progetti” – dà luogo a un taglio che si aggira intorno al 15% e ciò vuol dire un taglio/risparmio di circa 14 milioni di euro. Se dunque i precedenti 91,5 milioni programmati non fossero sufficienti, una graduatoria si assumerà il compito di dare lo stop ai finanziamenti ai progetti per questa via esclusi.
Infine, l’immotivata e odiosa discriminazione ai malcapitati ultrasessantacinquenni completa la “valigetta dei bisturi” utilizzati per feffttuare tagli e sforbiciate persino a coloro che hanno “il torto” di recarsi a fruire di prestazioni di fisioterapia o delle ore di permesso lavorativo previste dalla Legge 104/92.
Di tutto questo, nel dibattito consiliare e nel documento unanimemente approvato [l’Ordine del Giorno approvato cui si fa riferimento è disponibile cliccando qui, N.d.R.] non si è parlato e non pare si intenda intervenire per i progetti presentati per l’annualità 2011.
Se è vero dunque che verranno ripristinati i 25 milioni (a discapito dei fondi per le povertà, secondo l’assessore regionale Liori), viene naturale domandarsi:
– A chi andranno le risorse reperite?
– Se le valutazioni permangono – cioè i cosiddetti “tagli interni” di cui si è detto – chi usufruirà dei 25 milioni?
– Il documento finale prevede, fra l’altro, che vengano definiti criteri che saranno discussi e approvati dalla Commissione Consiliare competente. Ma quando? E sarà fatto in tempi utili per i progetti personalizzati dell’annualità 2011? La ristrettezza dei tempi, infatti, appare davvero proibitiva e tuttavia non perdiamo le spernaze perché ciò si verifichi.
– Con quali organizzazioni sociali delle persone con disabilità, infine, saranno discussi i criteri di valutazione per i finanziamenti erogabili? Si vuole procedere senza un coinvolgimento delle associazioni?
A noi, diretti interessati, una simile scelta appare come un’estromissione discriminatoria e come un’opzione istituzionalistica, funzionale a un controllo centralistico dei progetti e quindi dei diretti interessati.
Da qui l’urgenza che l’Assemblea convochi e ascolti le associazioni delle persone con disabilità, prima di definire le proposte per la valutazione da parte della Commissione Consiliare Regionale.
In questa fase alla FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) interessa che:
– si elimini immediatamente la compilazione burocratica della “scheda salute”;
– si elimini il criterio sui 65 anni e si introduca il criterio dell’età limitatamente ai casi di non autosufficienza o allettamento permanente;
– si elimini la valutazione delle prestazioni di fisioterapia, perché si tratta di una prestazione sanitaria, per fruire della quale la persona dev’essere accompagnata da un familiare o da un accompagnatore;
– si riducano le percentuali applicate e si elevi a 12.000 euro il tetto al di sotto del quale non dev’essere prevista la riduzione o la compartecipazione;
– si formulino le graduatorie solo e soltanto sul grado di disabilità, adottando il criterio del contesto locale e familiare come correttivo di finanziamento;
– si elimini la dichiarazione dell’atto di notorietà per le indennità di accompagnamento, assegni mensili di frequenza o simili, che sono esenti da reddito.
Ci paiono queste le modifiche che non interrompono il processo di predisposizione dei progetti personalizzati per l’anno 2011 e che consentono il coerente utilizzo dell’aumento dello stanziamento, superando drammi facilmente immaginabili.
Infine, per gli anni successivi, occorre sottolineare che i criteri non vanno discussi prima di avere reimpostato culturalmente, socialmente e programmaticamente la nuova definizione dei progetti personalizzati.
Non servono infatti ulteriori adempimenti medici, ma una valutazione multiprofessionale del bisogno e delle prestazioni appropriate con finanziamento congruo. Serve più partecipazione alla progettazione, con maggiore responsabilizzazione dei Comuni, ripercorrendo il modello del programma denominato Ritornare a casa [di quest’ultimo programma regionale si legga cliccando qui, N.d.R.].
Occorre procedere a una netta distinzione tra disabilità e non autosufficienza, distinguendole per tipologia di prestazioni e linea di finanziamento, con il mantenimento del modello dei progetti personalizzati, da armonizzare con le altre prestazioni analoghe erogate dai Comuni che vanno debitamente finanziati.
Su questi temi e scelte ci proponiamo per il confronto e la condivisione e perciò chiediamo la ricostituzione della Commissione Assessoriale composta dalle associazioni, dagli enti e dalle organizzazioni operanti nel settore.
Sarebbe infatti una scelta poco lungimirante richiudere la discussione fra istituzioni e organismi, escludendo i destinatari e le esperienze acquisite in questi anni.
*Presidente della FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
**Ricordiamo che in realtà le mozioni riguardanti la Deliberazione della Giunta Regionale n. 34/30 erano state due, una presentata dall’opposizione e una dalla maggioranza (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
Alla protesta in atto in Sardegna da alcune settimane, il nostro sito ha già dedicato i seguenti testi:
– Primi passi avanti in Sardegna (cliccare qui)
– Tutta la Sardegna in difesa di quei progetti personalizzati (cliccare qui)
– Cresce la protesta in Sardegna, ma anche la consapevolezza (Rita Polo) (cliccare qui)
– Sardegna: la mobilitazione continua (cliccare qui)
– Ma non si dovrebbe favorire la permanenza del disabile in famiglia? (FISH Sardegna) (cliccare qui)
– Non si può fare cassa sulla pelle delle persone con disabilità! (cliccare qui)
– Sardegna: non tagli, ma progetti personalizzati di maggiore qualità (Alfio Desogus) (cliccare qui)
– Sardegna: non è accettabile quel taglio di 25 milioni per i progetti personalizzati (cliccare qui)