Come già anticipato qualche giorno fa, presentando l’evento di Roma Testimonianze silenziose 2011 (se ne legga cliccando qui), tra le varie iniziative che si occuperanno dell’aspetto dell’Olocausto riguardante le persone con disabilità – in occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio – spicca la serata in diretta televisiva di mercoledì 26 gennaio su La7, senza interruzioni pubblicitarie, intitolata Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, condotta da Gad Lerner e che vedrà il noto attore Marco Paolini presentare un monologo dedicato alle teorie dell’eugenetica applicate dai nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, codificate come Operazione T4, che già dagli anni Trenta del Novecento costituì la base e la preparazione di quelle che saranno poi la “soluzione finale” contro gli ebrei e gli altri “impuri”.
«Vi sono memorie difficili da trasmettere – ha scritto qualche tempo fa nel nostro sito Silvia Cutrera, presidente dell’AVI (Agenzia per la Vita Indipendente) di Roma (si legga il testo integrale cliccando qui) -. Si dimentica cioè che furono le persone disabili le prime vittime del Terzo Reich. Considerate “vite indegne di essere vissute”, furono eliminate secondo un programma che, definito in modo ipocrita “eutanasia” e denominato Operazione T4, fu la base e la preparazione di quelle che saranno poi la “soluzione finale” e gli esperimenti dei medici nazisti».
Una storia, dunque, in parte ancora da scrivere, che continua per altro a riservare tristi sorprese, pensando ad esempio alla recente scoperta dei resti di duecentoventi persone, in larga parte con disabilità mentale e fisica, assassinate presumibilmente nei primi anni Quaranta del Novecento, rinvenimento avvenuto all’inizio di gennaio nel Tirolo austriaco ed esattamente nell’area dell’Ospedale Regionale di Hall.
«Questo lavoro – ha spiegato lo stesso Marco Paolini – è il frutto di due anni di ricerche, di incontri con testimoni e con specialisti. Si tratta di una narrazione cruda, nitida, razionale. Io non sono l’officiante di un rito della memoria, ma ne sono un cronista. E faccio la cronaca di una storia di cui pochi sanno moltissimo e molti non sanno nulla, dunque cerco di non maltrattare né gli uni né gli altri. Anch’io ne sapevo pochissimo fino a qualche tempo fa. Serve provare a raccontarla perché non penso sia solo archeologia storica, e neppure una storia solo tedesca. Pone domande difficili, che riguardano il presente, e forse è per questo essere difficili che non ce le poniamo volentieri. Ho chiesto aiuto a Gad Lerner per far sì che queste domande emergano dopo il racconto, dalle impressioni e dalle osservazioni degli spettatori in sala, ma sono sicuro che saranno le stesse che si porranno in tanti da casa».
Sull’importante evento, la UILDM di Udine (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), rifacendosi a un sentire certamente diffuso, ha scritto tra l’altro:«Come associazione di volontariato impegnata da quarant’anni a promuovere l’integrazione delle persone disabili e a sostenerle nel superare le tante difficoltà che incontrano nel vivere quotidiano, esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per una scelta che si caratterizza per rigore e qualità e che consentirà di portare a conoscenza di milioni di italiani una pagina di storia in genere ignorata: quella che riguarda le almeno 80.000 persone disabili oggetto di una sistematica operazione di sterminio avviata da Adolf Hitler al fine di eliminare i cosiddetti “connazionali improduttivi”. Una strage che si aggiunse all’olocausto di milioni di ebrei e alle altre vittime dei campi di sterminio nazisti: rom, sinti, omosessuali, testimoni di Geova, popolazioni dell’Est Europa, oppositori politici. L’iniziativa di Paolini e di La7 è particolarmente meritoria anche perché si inserisce in un momento politico-culturale in cui forte si avverte il rischio di una regressione sul piano degli interventi per la piena integrazione nella società delle persone con disabilità».
«Siamo certi dunque – conlude la nota della UILDM di Udine – che il pubblico, com’è accaduto in passato per analoghe iniziative, risponderà positivamente a questa proposta, dimostrando ancora una volta che esiste un ampio spazio, anche in termini di ascolti, per una televisione intelligente e civilmente impegnata».
Da segnalare che il racconto di Paolini – ripreso poi il 26 gennaio da La7 – andrà in scena nelle cucine dell’Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano (Via Ippocrate, 45) già martedì 25 (ore 18) e appunto mercoledì 26 gennaio (ore 21). (S.B.)
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