Personalmente non mi facevo grosse illusioni. Se qui però non la si smette di catalogare e “preferire” alcune patologie degenerative e progressive rispetto ad altre che come meta finale portano ai medesimi esiti di immobilità totale della persona e conseguentemente ad avere le stesse priorità e assistenze al malato, siamo veramente ad un punto di non ritorno…
Ebbene, in fase di discussione del cosiddetto “Decreto Milleproroghe” [discussione che si protrae ancora, dopo il recente richiamo del presidente della Repubblica, N.d.R.], il Governo approva e conferma la cifra di 400 milioni di euro, destinati al finanziamento del 5 per mille e tuttavia – come ha anche evidenziato recentemente su queste pagine il presidente dell’Auser Michele Mangano [si legga quell’intervento cliccando qui, N.d.R.] – decide di mantenere il vincolo di una quota, sino a 100 milioni di euro, per le associazioni impegnate nella SLA (sclerosi laterale amiotrofica).
Sarei grato a chiunque, e in particolar modo al ministro dell’Economia Tremonti, se mi volesse erudire, spiegandomi cosa realmente si intende confermare o variare con questa certosina decisione. A mio modesto parere, sembra che ad essere stato veramente confermato sia il taglio dei 100 milioni di euro, sui 400 totali, da destinare appunto alle associazioni impegnate nella SLA. E penso anche che con questa decisione si sia totalmente offesa la nostra intelligenza, credendo che cambiando l’ordine degli addenti, non cambi nemmeno il risultato. Invece – anche se il risultato apparentemente è invariato – sostanzialmente cambia e di molto, perché in questo modo si è trovato il sistema per confermare quanto già proposto in passato. Un’ottimo escamotage, anche se dalle mie parti si usa dire che «Ca’ nisciun è fess» e quindi non prendiamoci per i fondelli!
Qui coloro i quali hanno realmente ottenuto ciò che volevano sono stati quelli che tempo addietro avevano proposto il taglio ai fondi del 5 per mille, che ora “molto elegantemente” è stato confermato.
Un plauso lo devo – per stima e correttezza – a Mario Melazzini, presidente dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), il quale con una sua nota [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.] metteva in forte evidenza che i famosi 100 milioni di euro da destinare alle associazioni impegnate nella SLA non dovevano essere distolti dalla cifra dei 400 milioni del 5 per mille, bensì previsti al di là di quei fondi.
Ma fino a quale punto di esasperazione ci si vuol portare? Quanto è “commovente” sentire certi personaggi elogiare le associazioni di volontariato! A volte non sanno nemmeno quale aggettivo usare per distinguerci e però all’atto pratico, ecco che arrivano decisioni raccapriccianti come quella di cui si è detto.
*Presidente della UILDM di Trani (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Articoli Correlati
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…