Soddisfazione dell’utente, diminuzione dei costi di assistenza, notevole incremento dei posti di lavoro: questi i vantaggi che potrebbe portare una legge sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità in Abruzzo, come li ha esposti Nicolino Di Domenica, responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo, oltreché componente del Consiglio dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Lanciano (Chieti), durante la recente audizione di alcuni esponenti delle organizzazioni di persone con disabilità nell’ambito della Conferenza dei Capigruppo in Consiglio Regionale, incontro sollecitato dal presidente del Consiglio stesso Nazario Pagano, che ne ha giudicato i contenuti «di alto valore sociale».
Oltre a Di Domenica, erano presenti anche Camillo Gelsumini, presidente della UILDM di Pescara (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e disability manager, Cinzia Di Sebastiano, presidente dell’AIAS di Lanciano Onlus e Adriano Perrotti, consigliere comunale dell’Aquila, anch’egli vicino da qualche tempo al Movimento per la Vita indipendente abruzzese.
Nel corso dell’audizione, Gelsumini ha fatto rilevare tra l’altro che la legge «risponderebbe agli indirizzi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ovvero alla dottrina sociale che pone le persone e l’autodeterminazione al centro degli interventi, ma risponderebbe anche alla condizione di discriminazione che subiscono le donne – una per ogni disabile grave -, alla richiesta normativa, finora disattesa, di un’integrazione socio-sanitaria, alle istanze del cosiddetto “dopo di noi” e, soprattutto, alle aspettative dei Cittadini con disabilità».
Particolarmente significativo anche l’intervento di Di Sebastiano, che dopo avere consegnato un piccolo dossier contenente alcuni casi di omicidi tratti dalla cronaca, le cui vittime sono tutte persone con disabilità, ammazzate dai familiari più intimi, ha voluto sottolineare che «l’omicidio rappresenta un gesto estremo da non sottovalutare. Tale gesto non è liberazione o non accettazione del proprio congiunto con disabilità, ma l’espressione di un amore immenso proprio nei confronti di quel familiare disabile tanto provato dalla vita. Quasi sempre si tratta di un genitore prossimo alla propria fine in quanto anziano, dopo una “non vita” fatta di sofferenze e di angosce per il futuro di quel figlio tanto amato e accudito, in mancanza di un valido assistente di cura personale cui poter affidare il compito tanto delicato dell’assistenza futura». «Sono gesti estremi – ha concluso la presidente dell’AIAS di Lanciano – che raccontano tantissime cose sia sulla condizione umana della persona con disabilità sia del familiare».
Perrotti, infine, ha ritenuto necessario di ribadire che questa legge risolverebbe «problemi di grande attualità anche all’Aquila, città martoriata dal terremoto, ove le persone con disabilità che sono state coinvolte in quel drammatico evento, vengono letteralmente “sballottate” nei vari Istituti della Regione, con enormi costi di gestione».
Tutti argomenti che hanno trovato il consenso dei Capigruppo presenti, mentre il presidente Pagano ha garantito che la legge verrà al più presto portata in Consiglio Regionale. Lo stesso Pagano ha anche consigliato gli esponenti delle organizzazioni di persone con disabilità di elaborare una serie di dati aggiornati, riguardanti i disabili ricoverati negli istituti e quelli assistiti da supporti familiari e cooperative. «La legge – informa Di Domenica – è ora stata affidata a Nicoletta Verì, presidente della Quinta Commissione Regionale dell’Abruzzo per gli Affari Sociali e la Tutela della Salute e a Giovanna Baraldi, subcommissario straordinario alla Sanità Regionale. Anche con quest’ultima, dunque, cercheremo presto di ottenere un incontro, per esporle le nostre buone ragioni». (S.B.)