«No ai tagli dei servizi sociali!»: crescono le adesioni

Assistenza domiciliare, vita indipendente, centri socio-educativi, servizi di formazione all'autonomia e comunità alloggio, per non parlare degli interventi nel campo del tempo libero, del lavoro e dell'inclusione sociale: sono tutti servizi a grave rischio in Lombardia, dopo i drastici tagli alle risorse decretati dalla Regione, conseguenti a quelli stabiliti a livello nazionale. Contro questa situazione saranno in tanti, il 19 maggio, a protestare a Milano, davanti alla sede della Regione Lombardia

Una manifestazione di protesta di persone con disabilitàCome segnalato nei giorni scorsi anche dal nostro sito (se ne legga cliccando qui), giovedì 19 maggio a Milano, in Piazza Duca d’Aosta – davanti cioè al Pirellone, sede della Regione Lombardia – la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), organizzazione che rappresenta oltre duecento associazioni lombarde di persone con disabilità, oltre a costituire la componente regionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ha indetto una mobilitazione attraverso un presidio per dire No ai tagli dei servizi sociali, iniziativa che sta coinvolgendo le associazioni del mondo della disabilità, mentre arrivano anche le prime importanti adesioni dal Terzo Settore, dai Sindacati e dai Comuni.

Tutti i servizi sociali erogati dai Comuni in Lombardia sono oggi a rischio e messi in discussione. Assistenza domiciliare, vita indipendente, centri socio-educativi, servizi di formazione all’autonomia e comunità alloggio, per non parlare degli interventi nel campo del tempo libero, del lavoro e dell’inclusione sociale.
A causa dell’entità dei tagli ai fondi sociali decisi dal Governo Nazionale, la Regione Lombardia si vede alle prese con un drastico taglio alle risorse, che di conseguenza si riversa sui Comuni lombardi i quali dovranno fare a meno per quest’anno di 35 milioni di euro e per il 2012 di circa 110 milioni.
Tutte notizie, queste, che stanno ovviamente destando grande preoccupazione tra le persone con disabilità, le loro famiglie e le loro organizzazioni, ma come è evidente, la questione riguarda tutti i Cittadini che, a diverso titolo, si rivolgono ai servizi sociali comunali e di essi usufruiscono.

Molte associazioni delle persone con disabilità – tra cui ricordiamo i coordinamenti regionali di ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Relazione e/o Intellettiva), UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), il Comitato Regionale per la Vita Indipendente, e l’ANMIL Milano (Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi del Lavoro) – stanno diffondendo le informazioni alla propria base associativa attraverso comunicati, siti e newsletter.
Alla proposta hanno già aderito il Forum Regionale del Terzo Settore, con Auser e Federsolidarietà-Confcooperative, i sindacati regionali CGIL, CISL-FNP (Federazione Nazionale Pensionati), CISL, UIL e quelli di base CUB, oltre alla Lega per le Autonomie, Cittadinanzattiva e ARCI, ma anche realtà locali come il Forum Provinciale del Cremonese.

Dal mondo della politica – cui LEDHA ha chiesto l’adesione rivolgendosi a tutti gli schieramenti politici – sono giunti finora segnali importanti di interesse da parte di Giuliano Pisapia, candidato sindaco al Comune di Milano, dai Consiglieri Regionali del Partito Democratico della III Commissione e, a seguito di un incontro con una delegazione di LEDHA, una comprensione per le preoccupazioni espresse e una disponibilità al confronto da parte dell’assessore alla Famiglia, alla Conciliazione, all’Integrazione e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli. (E.P.)

Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@ledha.it.
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