Le persone con grave disabilità del Veneto sono in grande difficoltà

di FISH Veneto*
Delle proteste in corso da parte delle Associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), in particolare rispetto alla Lombardia e all'Umbria, abbiamo riferito nei giorni scorsi. Un'onda in cui si inserisce anche la FISH del Veneto, che con una lettera aperta al presidente della Regione Luca Zaia, chiede a quest'ultimo un incontro urgente, perché non si può permettere che la parte più debole della popolazione entri in una spirale di povertà e di privazione dei servizi

Si rivolge al presidente del Veneto Luca Zaia, la lettera della FISH di quella RegioneEgregio Presidente Zaia, come in varie occasioni le abbiamo fatto presente, le persone con grave disabilità e le persone anziane non autosufficienti sono in grande difficoltà.
Il peso dell’assistenza grava quasi interamente sulle loro famiglie: è cosa nota e non ci dilunghiamo troppo, anche perché l’argomento disabilità grave-non autosufficienza, oltre ad essere cronaca quotidiana, è stato oggetto di un acceso confronto con l’assessore alle Politiche Sociali, con i capigruppo consiliari e con il Consiglio Regionale, nel corso della recente discussione sulla Legge Finanziaria e sul Bilancio di Previsione per il 2011.

Conosciamo le difficoltà di ordine finanziario – lei stesso ne ha parlato a lungo – derivanti da situazioni debitorie e dai mancati trasferimenti dello Stato, che stanno avendo i loro effetti pratici nella vita quotidiana dei cittadini con disabilità.
La forte riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e l’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza, che stanno già ora dispiegando i loro effetti negativi, determineranno una situazione ancora più pesante nel 2012.
Nel corso di una recente nostra audizione in Quinta Commissione, abbiamo chiesto l’apertura di un’indagine conoscitiva perché quanto sta accadendo nel campo dei servizi di assistenza e riabilitazione è preoccupante. L’assistenza domiciliare, i piani personalizzati di assistenza per la vita indipendente, i servizi diurni, le comunità alloggio e quelle residenziali sono in forte sofferenza.
Il confronto sui Piani di Zona e sulla programmazione sociale evidenzia un tendenziale e forte aumento del bisogno che non trova risposte appropriate dagli  interventi e dai servizi di aiuto alla persona. Le Aziende ULSS, infine, mettono in campo modalità dettate dalla mancanza di risorse che confliggono con i bisogni dell’utenza.

Alla Regione chiediamo quindi uno scatto d’orgoglio e di non perdere il primato che la contraddistingue come Regione attenta ai bisogni e impegnata a realizzare un’estesa rete di protezione sanitaria e sociale per i propri Cittadini.
Dopo avere istituito la Legge sul Fondo per la Non Autosufficienza [Legge Regionale 3/03, N.d.R.], ora è il momento, a nostro avviso, di affrontare con decisione il problema delle risorse necessarie al potenziamento dei servizi di assistenza e di aiuto alla persona. Questo è ciò che l’intero Consiglio Regionale si era proposto con l’approvazione del Fondo ed è ciò che è necessario realizzare.
Non possiamo permettere che la parte più debole della popolazione entri in una spirale di povertà e di privazione dei servizi, senza ritorno. Serve il raddoppio del finanziamento destinato al Fondo per la Non Autosufficienza già dal 2012, va rilanciato il sistema della domiciliarità, va contrastata la deriva segregante dell’istituzionalizzazione, va favorita la realizzazione e la gestione di comunità a carattere familiare.
Si tratta di semplici richieste di civiltà, già previste dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dal Parlamento italiano [con la Legge 18/09, N.d.R.], che sottoponiamo a lei e all’intero Consiglio Regionale.
Chiediamo che il Bilancio di Previsione 2012 sia costruito a partire dalla scelta esposta: è un obiettivo che richiede consapevolezza, che può unire in uno sforzo comune il Consiglio Regionale e che può trovare la giusta risposta solo con la piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, istituzionali, politici e sociali.
Le chiediamo inoltre di sostenere le richieste della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dell’associazionismo tutto affinché siano ripristinati nella loro interezza il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e il Fondo Nazionale per le non Autosufficienze e siano definiti i LEA [Livelli Essenziali di Assistenza, N.d.R.] e i LEPS [Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, N.d.R.], come più volte richiesto dalla Conferenza delle Regioni.
Vorremmo poter discutere con lei su quanto sopra esposto e sottoporle le nostre proposte. Le chiediamo pertanto un incontro urgente.

*Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap del Veneto. La presente lettera al presidente della Regione Veneto Luca Zaia – inviata per conoscenza anche all’assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto e al presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato – è firmata dall’Ufficio di Presidenza della FISH Veneto, ovvero da Antonino Russo (presidente), da Lilia Manganaro e Flavio Savoldi.

Su questioni analoghe a quelle trattate nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – di: No ai tagli dei servizi sociali! (cliccare qui), Non ideologie o schieramenti, ma persone e famiglie (di Franco Bomprezzi, cliccare qui) e Umbria: vogliamo subito risposte concrete (di FISH Umbria, cliccare qui).
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