A scuola di… discriminazione?

a cura della LEDHA*
«Le riflessioni in atto sulla necessità di coinvolgere più e meglio tutta la struttura scolastica nei processi di inclusione non possono essere utilizzate come scusa per una carenza così grave e generalizzata, che lede un diritto ancora oggi esigibile da ogni alunno con disabilità»: lo denuncia la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), riferendo di un anno scolastico 2011-2012 che si prospetta ancora assai difficile per gli alunni con disabilità della Lombardia, ove mancano sostanzialmente all'appello 3.600 insegnanti di sostegno. Per questo - e anche per l'ormai annoso problema irrisolto dell'assistenza educativa - la stessa LEDHA dichiara di essere pronta «a "inondare" di ricorsi i TAR lombardi»

Ragazzo in carrozzina a scuolaNon sono incoraggianti le notizie che arrivano dal fronte della scuola lombarda: mancano infatti all’appello circa 3.600 insegnanti di sostegno e non è stato risolto il problema dell’assistenza educativa alle superiori.
Si prospetta dunque un anno ancora difficile per gli alunni con disabilità in Lombardia, con dati che parlano di un aumento di questi ultimi (oltre 30.000), a fronte di un numero di posti in organico pari a 11.622 insegnanti di sostegno. Il rapporto alunni-insegnanti passa così dal 2,28 dello scorso anno scolastico al 2,62 previsto per il 2011-2012, mentre il rapporto minimo per garantire la copertura dei bisogni è fissato a quota 2. In poche parole – come detto – mancano all’appello 3600 insegnanti di sostegno.
Facile pertanto prevedere che anche nel prossimo anno scolastico i bambini e i ragazzi con disabilità saranno vittime di situazioni di discriminazione, non potendo usufruire dei servizi essenziali per vedere garantito il proprio diritto allo studio.
Per altro, le riflessioni in atto sulla necessità di coinvolgere più e meglio tutta la struttura scolastica nei processi di inclusione non possono essere utilizzate come scusa per una carenza così grave e generalizzata, che lede un diritto ancora oggi esigibile da ogni alunno con disabilità. Una situazione che sarà ancora più grave nelle scuole superiori, dove il braccio di ferro tra Province e Comuni sulla competenza relativa al servizio di assistenza educativa sta privando di questo servizio essenziale numerosi ragazzi.

«Non garantire già dall’inizio dell’anno scolastico un numero adeguato di insegnanti di sostegno – commenta Gaetano De Luca del Servizio Legale LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) – costituisce una gravissima violazione di un diritto fondamentale dell’individuo. Infatti, è inaccettabile vedere come il Ministero e l’Ufficio Scolastico Regionale non abbiano voluto tenere conto delle centinaia di Sentenze che li hanno condannati a ripristinare il supporto necessario all’inclusione scolastica. Ricordo come il Ministero sia già stato condannato per discriminazione proprio a causa dell’inadeguata assegnazione di ore di sostegno [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.]. Ricordo anche come i Tribunali comincino a condannare il Ministero al rimborso delle spese di giustizia e al risarcimento dei danni subiti dagli alunni con disabilità e dai loro genitori. Questo significa che i soldi che il Ministero cerca di risparmiare riducendo le ore di sostegno, di fatto vengono poi “bruciati” dalle spese legali, processuali e dai risarcimenti dei danni creati attraverso scelte politiche discriminanti».
«Quanto all’assistenza ad personam – conclude De Luca – anch’essa prevista dal nostro ordinamento come un diritto fondamentale ed esigibile dell’alunno con disabilità, le Province non possono più far finta di nulla, ma devono cominciare a predisporre tutte le iniziative per garantire il servizio nelle scuole superiori, come sancito dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia, in diverse pronunce».

«Siamo consapevoli – dichiara dal canto suo il presidente della LEDHA Fulvio Santagostini – della situazione economica che l’Italia sta attraversando, ma riteniamo vergognoso per un Paese che si considera civile scaricare i costi della crisi sui soggetti più deboli, calpestandone i diritti. Per questo lanciamo un appello al Ministero della Pubblica Istruzione e alla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, affinché garantisca quello che la legge stabilisce come “diritto” all’inclusione scolastica. Chiediamo con forza alla Regione di porre fine, una volta per tutte, a questa annosa e incredibile diatriba tra Comuni e Province sulla competenza al servizio di assistenza educativa. Diatriba giocata sulla pelle degli studenti con disabilità e sulle loro famiglie. Se questi appelli cadranno nel vuoto, la LEDHA si impegna già da adesso a “inondare” i TAR lombardi di ricorsi legali».

*Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità.

Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@ledha.it.

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