Caro Ministro, forse non ha letto bene la Costituzione…

di Domenico Gramazio*
«Caro Ministro Calderoli - scrive Domenico Gramazio - vuole agganciare l'attribuzione dell'indennità di accompagnamento al reddito? Bene! Deve però conteggiare esattamente quanto reddito occorre per un disabile, considerare quanto serve per pagare una persona ventiquattr'ore al giorno senza interruzione di continuità, verificare quanto reddito è necessario per i trasferimenti di cura nei vari Istituti e anche le spese di alloggio e di vitto per le persone che accompagnano. Aggiunga poi anche quello che occorre per la vita "ordinaria" e il conto è presto fatto»!

Il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto CalderoliCaro Ministro della Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, leggo spesso in questi ultimi giorni che, con insistenza, vuole riordinare il comparto che riguarda l’attribuzione delle pensioni di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento. Niente da eccepire. Intende eliminare le false invalidità e colpire i “furbi”? Niente da eccepire, anzi muovetevi!
Mi sto per altro accorgendo che trovare le risorse per questa “Manovra-Bis” 2011 vi è molto difficile; vedo infatti che non appena vengono interessate le vostre lobby e i vostri interessi, si erigono barricate; devo constatare che non appena vengono nominati gli ordini professionali, per la loro soppressione, le categorie interessate presenti in Parlamento bocciano ogni possibile provvedimento. Mi rendo anche conto che vi sembra quanto mai difficile ridurre i costi della politica. Non pensate mai a dimezzare i parlamentari e gli emolumenti percepiti e a farlo già da questa Legislatura: i soldi però servirebbero ora…
Ma avete mai riflettuto sul fatto che gli stipendi medi degli italiani sono sotto la media europea, mentre quelli dei parlamentari sono i più alti d’Europa?

Eppure sapremmo tutti dove prelevare quello che ci serve, a cominciare dalla lotta all’evasione, per finire con quelli che pagano troppo poche tasse, passando per l’eliminazione dei privilegi.
E invece chi si vuole colpire? Chi già sta pagando in termini di disabilità, chi conta poco, chi non ha lobby, chi non può alzare la voce, chi non vede oppure è allettato, chi non può venire in Piazza Montecitorio in quanto non deambulante, chi pur percependo l’indennità di accompagnamento, non può essere accompagnato, perché quella somma serve solo per quattro giorni al mese e solo per essere accompagnati, non per altre spese, anche molto onerose, che occorrono a un disabile.

Caro Calderoli, forse non ha letto la Costituzione Italiana, all’articolo che riguarda la vita dignitosa che ogni cittadino ha il diritto di vivere… Vuole agganciare l’attribuzione dell’indennità di accompagnamento al reddito? Bene! Deve però conteggiare esattamente quanto reddito occorre per un disabile, considerare quanto serve per pagare una persona ventiquattr’ore al giorno senza interruzione di continuità, verificare quanto reddito è necessario per i trasferimenti di cura nei vari Istituti e anche le spese di alloggio e di vitto per le persone che accompagnano. E non è tutto, aggiunga anche quello che occorre per la vita “ordinaria” e il conto è presto fatto.

Caro Calderoli, le ricordo che quella piccola indennità [487,39 euro al mese, N.d.R.] viene erogata in quanto lo Stato non è in grado di dare l’assistenza completa al Cittadino italiano disabile e che tale assistenza è prevista dai Livelli Essenziali di Assistenza. Inoltre, se vuole considerare il limite di reddito per l’indennità di accompagnamento, per analogia penserà anche di far pagare i ricoveri negli ospedali pubblici a quelli che come lei hanno un reddito elevato?

*Cittadino con disabilità.

Sui temi trattati nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – nel nostro sito – di: Quella sciagurata ipotesi del ministro Calderoli (cliccare qui), Non c’è più limite al peggio (di Franco Bomprezzi, cliccare qui) e Gli emendamenti alla «Manovra-Bis» delle Federazioni FISH e FAND (cliccare qui).
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