Afasia ovvero fare a pezzi le parole e poi ricostruirle

Alcuni interessanti eventi - in occasione della Quarta Giornata Nazionale dell'Afasia, promossa dalla Federazione AITA (Associazioni Italiane Afasici) - sono stati organizzati a Torino, a cura della Fondazione Carlo Molo e dell'AITA Piemonte. Dal "Palazzo che parla" del 12 ottobre, incentrato sulla presentazione di una guida museale realizzata da alcune persone afasiche, all'incontro pubblico "Parliamo di afasia" del 15 ottobre, fino alla rappresentazione unica del 16 ottobre - per lettura, musica e fotografia - intitolata "La manomissione delle parole", su testi di Gianrico Carofiglio, autore dell'omonimo libro

Realizzazione grafica che sintetizza il problema dell'afasiaIn occasione della Quarta Giornata Nazionale dell’Afasia – promossa per il 15 ottobre dalla Federazione AITA (Associazioni Italiane Afasici) – la Fondazione Carlo Molo ONLUS di Torino e l’AITA Piemonte – in collaborazione con la Fondazione Torino Musei, le Biblioteche Civiche Torinesi e il Comitato Italia 150 – hanno organizzato alcuni eventi nel capoluogo piemontese, sempre sulla traccia delle lolro linee operative, mirate sì al recupero della parola delle persone afasiche, ma anche e soprattutto a stimolarne la riappropriazione delle singole identità e del reinserimento nella quotidianità.

La prima iniziativa è prevista per mercoledì 12 ottobre (Palazzo Madama Aula del Senato di Torino, Piazza Castello, ore 18) e si intitolerà Il Palazzo che parla.
Al centro di essa vi sarà la presentazione di una guida realizzata da un gruppo di persone afasiche (Caterina, Giuliana, Angelo e Giuseppe), nell’ambito di un laboratorio coordinato dal Servizio Educativo di Palazzo Madama e dagli operatori della Fondazione Carlo Molo.
La guida è il numero pilota del più ampio Progetto Il Museo… che emozione!, che vedrà coinvolte successivamente altre importanti istituzioni museali torinesi. La finalità è quella di scoprire il Museo (come luogo d’arte) con gli occhi di chi, a causa della disabilità, può rendere di esso una visione atipica e per questo più stimolante.
La guida verrà messa a disposizione gratuitamente alla biglietteria di Palazzo Madama, insieme agli altri supporti di visita al Museo e alla fine della presentazione è prevista una breve visita alle sale menzionate nella guida stessa.
Parteciperanno Anna La Ferla del Servizio Educativo di Palazzo Madama, Enrica Pagella, direttrice di quest’ultimo, Maria Teresa Molo, presidente della Fondazione Carlo Molo, Valentina Borsella, responsabile dei progetti culturali della Fondazione stessa e Alberto Giachero, psicologo e psicoterapeuta, docente a contratto dell’Università di Torino, che dirige, sempre all’interno della Fondazione Molo, il Laboratorio di Afasia.

Il secondo evento è previsto per sabato 15 ottobre (Biblioteca Civica Primo Levi, Via Leoncavallo, 17, ore 11) e sarà l’incontro pubblico Parliamo di afasia, primo dei tre appuntamenti del ciclo La Scienza in Biblioteca, incontro di particolare interesse per tutti coloro che si confrontano giornalmente con persone afasiche. Tra i temi previsti, infatti, vi saranno quelli riguardanti Come affrontare la riabilitazione Nuove tecniche di comunicazione.
Interverranno Lorena La Rocca e Marcella Dipietro del CIRP (Centro e Ricerca Intervento in Psicologia) della Fondazione Molo e Gianfranco Rubanu, presidente dell’AITA Piemonte.

Ultimo, ma non ultimo, domenica 16 ottobre (Officine Grandi Riparazioni, Sala Duomo, Via Castelfidardo, 22, ore 17), la rappresentazione unica intitolata La manomissione delle parole, su testi di Gianrico Carofiglio e di altri autori (Brecht, Gramsci, Saviano), musiche originali di Davide Sgorlon e fotografie di Uliano Lucas, nell’ambito di Esperienza Italia 150.
«Lo spettacolo di lettura, musica e immagini – spiegano dalla Fondazione Molo – ideato appositamente per la Giornata Nazionale dell’Afasia, non avrà repliche e durerà quaranta minuti. Esso nasce dalla dichiarazione contenuta nel prologo del libro di Gianrico Carofiglio che dà il titolo alla performance, in cui si legge che “le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole. Le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle“. Ebbene, nella realtà questo è proprio il processo attraverso il quale passano le persone afasiche per recuperare la capacità di comunicare».
Uno spettacolo, quindi, che seguendo la trama del libro di Carofiglio analizzerà alcune parole chiave del nosto vivere democratico, da vergogna a onore, da dignità a democrazia, da giustizia a ribellione, da bellezza a scelta, con le parole, la musica e la fotografia che con il loro forte impatto emotivo diventeranno lo strumento primario di stimolo affinché le persone afasiche possano recuperare la propria individualità e capacità di relazionarsi all’esterno. (S.B.)

L’afasia
Si tratta di una forma di disabilità che subentra in seguito a ictus, emorragia cerebrale o trauma cranico, colpendo la sfera del linguaggio parlato, compreso, letto e scritto, senza però che le lesioni subite alterino l’intelligenza e la sfera emotiva. Spesso le persone che ne sono affette letteralmente “scompaiono” a livello sociale e relazionale.

La Federazione AITA (Associazioni Italiane Afasici)
Non ha scopi di lucro, ed è stata costituita sulla spinta delle sollecitazioni giunte da persone afasiche, da loro familiari e da professionisti (neurologi, psicologi, logopedisti, terapisti della riabilitazione) e volontari impegnati nella cura della persona afasica.

La Giornata Nazionale dell’Afasia
Giunta quest’anno alla  sua quarta edizione, è un evento cui partecipano tutte le realtà scientifiche, ospedaliere e non, che si occupano di riabilitazionereinserimento sociale e prevenzione. Essa si sviluppa in realtà in una serie di eventi che accompagnano e seguono fino a coprire l’arco di una settimana nella seconda decade del mese di ottobre. La finalità è quella di promuovere una forte azione di sensibilizzazione nei confronti dell’afasia, vissuta non soltanto come causa di una disabilità cognitiva, ma capace di produrre uno stravolgimento esistenziale, che  determina un’improvvisa discontinuità con la vita di tutti i giorni.

La Fondazione Carlo Molo ONLUS
Costituita da Maria Teresa Molo nel 1993, ha sede a Torino e nasce come “associazione di ricerca”, con l’intento di applicare la ricerca scientifica al campo della psicologia cognitiva. Dal 2000 porta avanti il Progetto Afasia, attuando percorsi riabilitativi che si sviluppano secondo le più innovative ricerche internazionali nel settore.

Per ulteriori informazioni: Fondazione Carlo Molo ONLUS (Daniela Trunfio), tel. 011 8171483, daniela.trunfio@fastwebnet.it.

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