«Anche l’Associazione Luca Coscioni – dichiara il co-presidente della stessa Gustavo Fraticelli – non può che plaudire a quella recente Ordinanza del Tribunale di Roma che ha prescritto al Comune e alla Società per il Trasporto Urbano ATAC di dotare tutte le stazioni della metropolitana di ascensore, per consentire l’accessibilità alla stessa delle persone con disabilità in carrozzina o con gravi difficoltà di deambulazione, nonché di dotare gli autobus di apposita pedana per la salita e la discesa delle persone in carrozzina, con specifico riguardo alle linee prospicienti l’abitazione della persona che ha iniziato la causa. La lamentata inaccessibilità, infatti, si pone in violazione di specifiche leggi della Stato, ivi compresa la Legge 18/09 di ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Inoltre, fatto non certo trascurabile, quel provvedimento qualifica la non accessibilità al trasporto pubblico come “oggettiva lesione dei valori della personalità umana costituzionalmente protetti“».
Ci eravamo ampiamente occupati, nei giorni scorsi, dell’Ordinanza su cui si sofferma Fraticelli (se ne legga cliccando qui), in un testo significativamente intitolato Quel provvedimento apre una strada da percorrere, evidenziando la potenziale utilità di esso per molte altre persone con disabilità di diverse Regioni. La notizia, tra l’altro, aveva potuto godere di un’ampia diffusione, dopo essere stata ripresa da Carlo Chianura, in un articolo di «Repubblica.it».
Tornando comunque allo specifico della situazione romana, Fraticelli fa anche riferimento all’auspicio espresso dall’Associazione Coscioni, «perché il quadro di accessibilità del trasporto pubblico, come delineato dalla recente Ordinanza, possa essere completato, dotando dei previsti scivoli i marciapiedi ove sono ubicate le fermate degli autobus. Una problematica, questa, che è anche oggetto di un ricorso contro il Comune di Roma, per atti discriminatori nei confronti delle persone con disabilità, la cui udienza conclusiva è fissata per il prossimo 16 novembre». Di tale azione giudiziaria si può leggere anche nel nostro sito, cliccando qui. (S.B.)
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