L’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) e l’ECAD (Ebraismo Cultura Arte Drammaturgia) proclameranno lunedì 28 novembre a Roma (Teatro Sala Umberto, Via della Mercede, 50, ore 10-20), i vincitori della prima edizione del premio per la drammaturgia Teatro e Disabilità [se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui, N.d.R.].
L’iniziativa, nata con l’obiettivo di dare una voce all’anima delle molteplici disabilità attraverso la scrittura teatrale, vanta una giuria altamente qualificata, composta dall’attrice Pamela Villoresi, presidente, Dino Barlaam, direttore dell’AVI, Silvia Cutrera, presidente dell’AVi stessa, Lorella De Luca, giornalista, Angela Guarino, docente di Psicologia all’Università La Sapienza di Roma, Claudio Imprudente, scrittore e giornalista, Donatella Orecchia, docente di Storia del Teatro all’Università Tor Vergata di Roma, Vittorio Pavoncello, regista e scrittore e Matteo Schianchi, scrittore.
«Ci riteniamo pienamente soddisfatti dei testi che ci sono pervenuti – sottolinea Silvia Cutrera – perché sono state rappresentate disabilità sensoriali, fisiche e mentali in una maniera quasi tangibile, segno che chi ha scritto conosce molto bene ciò di cui sta parlando».
Il premio è nato durante le celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, proprio in relazione ideale con uno dei suoi massimi artefici, Giuseppe Garibaldi, l'”eroe dei due mondi”, che trascorse alcuni anni della propria vita in carrozzina e che condusse (vincendo) la Battaglia di Digione contro i Prussiani, nel 1870, da seduto su una carrozzina trainata da cavalli, che aveva fatto costruire appositamente. Com’era venuta, dunque, Garibaldi aveva dovuto accettarla, la disabilità ed escogitare stratagemmi di ogni genere per continuare a vivere ancor più da “eroe”, tra le innumerevoli barriere architettoniche e culturali di quell’epoca, in cui molto più di oggi disabilità voleva dire invalidità, debolezza, rinuncia, dipendenza.
Questo collegamento ideale e storico del premio Teatro e Disabilità impone una riflessione più ampia sul concetto della dignità umana e del valore della persona, che non vengono meno, ma spesso vengono esaltate proprio dall’esperienza della disabilità, che può colpire chiunque e in qualunque momento della vita. La storia del teatro ha del resto tanti personaggi caratterizzati da condizioni di disabilità che hanno avuto successo verso il pubblico: ad esempio Edipo e la sua cecità, Riccardo III e la sua deformazione, Enrico IV e la sua follia.
Sotto il titolo, dunque, di Un popolo di santi poeti e navigatori… con disabilità, la giornata del Teatro Sala Umberto di Roma – del quale ricorre il centenario dalla fondazione – vedrà una serie di incontri e rappresentazioni, alla presenza di numerosi autorevoli ospiti delle Istituzioni, delle federazioni, delle associazioni, del mondo accademico, artistico e teatrale.
Si incomincerà (ore 10) con la tavola rotonda moderata da Dino Barlaam e intitolata Dall’Unità d’Italia alla Convenzione Internazionale ONU: la partecipazione alla vita politico-sociale e culturale delle persone con disabilità. Vi interverranno l’europarlamentare Niccolò Rinaldi, la deputata Ileana Argentin, il presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri e la docente di Pedagogia Speciale all’Università Roma Tre Bruna Grasselli.
Seguirà (ore 11.30) la rappresentazione della pièce Romantica, incentrata sulla figura di Cristina di Belgioioso, con testi di Rita Cavallari e l’interpretazione di Bianca Pesce.
Nel pomeriggio, poi (ore 17), è prevista la tavola rotonda Il ruolo dell’arte nella disabilità e per la disabilità, moderata da Silvia Cutrera e con la partecipazione di Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali del Comune di Roma, Anna Maria Meoni, psichiatra e psicoterapeuta di “Arteterapia-Artemosaico”, Claudio Roberti, sociologo, autore del libro L’uomo a-vitruviano [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.] e Alessandra Fagioli, docente di Storia della Fotografia e dello Spettacolo all’Accademia delle Belle Arti, autrice del libro L’Utopia di Moebius.
Alle 18.30, quindi, la premiazione di Teatro e Disabilità, con l’attrice Pamela Villoresi, l’attore e regista Marcello Prayer e il giornalista e critico teatrale del «Sole 24 Ore» Giuseppe Distefano. Al testo vincitore verrà assegnato un premio di 1.500 euro, al secondo di 500 euro.
Concluderà l’evento, lo spettacolo di lettura La sedia di Garibaldi, su testi di Sandro Giacchetti, interpretato da Massimiliano Cutrera, con musiche di Lucio Gregoretti e regia di Vittorio Pavoncello. (Caterina Falomo)