Sostegno: inaccettabile quel contributo, per adire in giudizio

«La docenza specializzata - denuncia Roberto Speziale, presidente dell'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) - è un diritto fondamentale dell'alunno con disabilità ed è già sufficientemente frustrante per le famiglie dover ricorrere all'autorità giudiziaria per vederlo riconosciuto e rispettato, senza doverci sommare anche un peso economico non indifferente». E invece è proprio quanto sta accadendo dopo che un recente provvedimento ha fissato in 600 euro il Contributo Unico per ricorrere alla giustizia amministrativa in questo ambito. «Questa nuova situazione - secondo il presidente dell'ANFFAS - sembra essere stata creata proprio per dissuadere i familiari a richiedere l'aiuto della giustizia, nel rivendicare la docenza di sostegno. Per questo si auspica che le Istituzioni preposte intervengano al più presto per risolvere la questione, salvaguardando l'istruzione destinata agli studenti con disabilità»

Bimba con disabilità insieme a insegnante di sostegno«Il diritto del disabile all’istruzione si configura come un diritto fondamentale. La fruizione di tale diritto è assicurata, in particolare, attraverso misure di integrazione e sostegno idonee a garantire ai portatori di handicaps la frequenza degli istituti d’istruzione»: nonostante già la Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 215 del 1987, avesse stabilito in maniera netta il diritto delle persone con disabilità a ricevere un’istruzione e indicato anche la necessità di provvedimenti adeguati al raggiungimento di questo obiettivo, attualmente in Italia – com’è ben noto – sono tantissimi i casi di famiglie costrette a ricorrere ai Tribunali, per vedere assicurato il diritto dei propri ragazzi con disabilità a usufruire, per un numero di ore adeguato alle loro esigenze, della docenza specializzata di sostegno.

Tale problema si è ulteriormente acutizzato, nei tempi più recenti, assumendo risvolti ancor più negativi. «Con la Circolare del 18 ottobre 2011 – denuncia infatti Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) -, emessa dal Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa, si richiede un versamento del Contributo Unificato – introdotto a seguito di alcune modifiche in materia apportate dal Decreto Legge del 6 luglio 2011 [Decreto Legge 98/11, convertito nella Legge 111/11, N.d.R.] – pari a 600 euro, per ricorrere all’autorità giudiziaria amministrativa, in relazione all’illegittima e insufficiente assegnazione di docenza di sostegno per gli alunni con disabilità. Fino ad oggi, invece, questo tipo di procedimento era esente dal Contributo Unificato, poiché concernente i minori e la tutela della prole».
«La docenza specializzata – prosegue Speziale – è un diritto fondamentale dell’alunno con disabilità ed è già sufficientemente frustrante per le famiglie dover ricorrere all’autorità giudiziaria per vederlo riconosciuto e rispettato, senza doverci sommare anche un peso economico non indifferente. Questa nuova situazione sembra essere anzi stata creata proprio per dissuadere i familiari a richiedere l’aiuto della giustizia, nel rivendicare la docenza di sostegno. Sarebbe più opportuno, a nostro avviso, se proprio risultasse indispensabile un pagamento, far effettuare il versamento di un Contributo Unificato pari a 37 euro, così come previsto per alcune ipotesi di controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatoria».

«Riteniamo dunque davvero ingiustificato e inaccettabile – conclude il presidente dell’ANFFAS – questo nuovo ostacolo che si è posto nella vita già difficile delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in un momento in cui il loro futuro è sempre più incerto, anche a causa delle incognite concernenti la nuova manovra finanziaria e il Disegno di Legge Delega sulla riforma fiscale e assistenziale. Auspichiamo, quindi, che le Istituzioni preposte intervengano al più presto per risolvere la questione, salvaguardando così l’istruzione destinata agli studenti con disabilità. Dal canto nostro, essendo sempre quanto mai attenta a tali problematiche, abbiamo già provveduto a segnalare il problema al Ministro dell’Economia e delle Finanze, a quello della Giustizia e al Presidente della Repubblica». (R.S.)

Per ulteriori informazioni: Area Comunicazione e Politiche Sociali dell’ANFFAS (Roberta Speziale), tel. 06 3212391 (interno 15), comunicazione@anffas.net.
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