Come segnala Tonino Aceti, coordinatore nazionale del CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva, sono stati già due i risultati prodotti dalla presentazione avvenuta a Roma il 20 dicembre scorso della campagna sull’invalidità civile, provocatoriamente denominata Sono un V.I.P. (Very Invalid Person). Invalidità e INPS: le verità dei numeri: «Innanzitutto – spiega Aceti – Antonio Tomassini, presidente della XII Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato, ha annunciato che è stata raccolta la nostra richiesta di istruire in seno alla Commissione stessa un’indagine conoscitiva specifica sul riconoscimento dell’invalidità. In secondo luogo, il neosottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra si è impegnata ad aprire un tavolo governativo, per fare chiarezza su quanto emerso».
Quanto emerso, dunque, è disponibile cliccando qui, nel documento prodotto da Cittadinanzattiva, in occasione della presentazione di Roma. Da quello stesso documento abbiamo tratto per altro le conclusioni, dal titolo La posizione di Cittadinanzattiva, che qui di seguito presentiamo ai Lettori. (S.B.)
«Cittadinanzattiva, sulla base delle segnalazioni raccolte, denuncia lo stato di estremo disagio in cui versano tutti quei Cittadini che, del tutto legittimamente, aspirano al riconoscimento delle indennità economiche correlate al riconoscimento delle minorazioni civili.
Non è in discussione qui l’impegno delle Istituzioni al fine di limitare ogni assegnazione indebita delle indennità, in una logica di trasparenza e di legalità. Tuttavia, le nuove procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili, contenute nelle leggi e nelle direttive dell’INPS, nonché le modalità di svolgimento dei Piani Straordinari di verifica delle invalidità, stanno provocando gravissimi effetti sulla vita dei soggetti interessati. In particolare, i Cittadini:
– devono attendere tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate, a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici;
– dopo la visita della Commissione ASL integrata con un medico dell’INPS, sono obbligati ad ulteriori accertamenti, in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona;
– sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo;
– e, in generale, incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità.
In troppi casi, dunque, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto:
– comprimono i diritti dei Cittadini realmente invalidi;
– riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili;
– appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale.
Infine, Cittadinanzattiva denuncia la restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell’indennità di accompagnamento, attuata dall’INPS nel totale disprezzo delle norme, attraverso la Comunicazione Interna del Direttore Generale INPS e le “linee guida operative” del 20 settembre 2010 [se ne legga ampiamente nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Questi atti rappresentano un palese abuso di potere, non soltanto perché riducono le garanzie per i Cittadini di accedere ai benefìci previsti dalla Legge, ma anche perché reintroducono criteri di assegnazione dell’accompagnamento più restrittivi, che erano stati già bocciati dal Parlamento nel corso dell’approvazione del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122. In sostanza, viene aggirata una decisione del Parlamento sovrano, scaturita dalle vibrate proteste delle organizzazioni di tutela dei diritti degli invalidi.
Tutto ciò premesso, Cittadinanzattiva chiede:
– che contro il fenomeno delle assegnazioni indebite delle indennità, lo Stato avvii azioni ad hoc anche nei confronti dei propri funzionari che violano le norme e non soltanto attraverso controlli, in molti casi vessatori, nei confronti dei Cittadini;
– che i Ministri competenti e l’INPS riferiscano in Parlamento sulle difficoltà che oggi vanificano il procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili da parte dei Cittadini, nonché sui provvedimenti che si intendono adottare per la loro risoluzione;
– che il Parlamento avvii una formale indagine conoscitiva sulle attuali procedure di riconoscimento delle minorazioni civili e sulle relative criticità/difficoltà di accesso riscontrate dai Cittadini, eventualmente con l’istituzione di una specifica Commissione Parlamentare d’Inchiesta;
– che sia promossa una rapida e attenta azione di valutazione della gestione INPS 2010-2011 (in particolare del Presidente e del Direttore Generale), relativa alle nuove procedure di riconoscimento delle minorazioni civili, in termini di trasparenza, efficienza ed efficacia del servizio reso ai Cittadini;
– che l’INPS annulli immediatamente la Comunicazione Interna del Direttore Generale INPS e le “linee guida operative” del 20 settembre 2010, con riguardo ai criteri di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, ripristinando così le vigenti previsioni di legge. Ciò garantirebbe il rispetto della volontà del Parlamento, il quale si era già espresso sull’argomento, bocciando l’emendamento al Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122, che tentava di restringere i criteri per la concessione dell’indennità di accompagnamento;
– che l’INPS istituisca presso i propri uffici un tavolo permanente e paritetico di confronto, composto dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute, dalle Organizzazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità, dai rappresentanti dei Ministeri coinvolti, nonché dai rappresentanti dell’INPS, volto a individuare le misure necessarie per superare le criticità del sistema e a formulare proposte di miglioramento condivise».