Il sole e i sorrisi dei giovani aspiranti sciatori hanno accompagnato le tre giornate sulla neve di Sestola (Modena) del primo Snow Camp for Spina Bifida, organizzato dal 9 all’11 gennaio dall’ASBI (Associazione Spina Bifida Italia) e dall’AVISB (Associazione Veneta Idrocefalo Spina Bifida), a cura dell’Associazione Freerider Sport Events, in collaborazione con il Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato.
Dieci ragazzi con spina bifida – la grave malformazione congenita che determina paralisi motoria e sensitiva degli arti inferiori, con diversa compromissione e disabilità a seconda del livello midollare coinvolto -, provenienti da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, hanno imparato a sciare da seduti, utilizzando i monosci messi a disposizione dalla Freerider, guidati dallo staff tecnico coordinato da Nicola Busata, con Fabrizio Tamborini, Davide Fumagalli e Paolo Panzarasa, unitamente ai dimostratori seduti Pietro Trozzi, Maurizio Mauri, Paolo Tontodonati e Luca Maraffio.
Hanno imparato uno sport, all’aria aperta, nella splendida cornice dell’Appennino modenese, in totale sicurezza e hanno condiviso un’esperienza di realizzazione personale e di inclusione sociale.
Lo sport è lo “strumento” attraverso il quale le persone con disabilità possono manifestare le tante abilità, conoscere se stessi e superare paure e limiti, a volte più percepiti che effettivi.
«I nostri dimostratori seduti – afferma Nicola Busata – sono quanto di meglio un aspirante sciatore disabile può trovare. Persone di riferimento ancor più credibili per gli allievi proprio perché vivono la stessa condizione e prima di loro hanno provato le stesse paure e delusioni. Da ormai otto anni rappresentano il valore aggiunto del nostro impegno nell’insegnare a sciare a tetraplegici, paraplegici, amputati e poliomielitici. Con le persone affette da spina bifida è stata l’ennesima conferma. Con questi nuovi amici siamo solo all’inizio e anche con loro il nostro obiettivo è quello di sempre: permettere alle persone con disabilità fisica di sciare in autonomia divertendosi. Se dal divertimento qualcuno potrà o vorrà passare a qualcosa di più, saremo i primi ad esserne felici. La nostra gratificazione più grande è però quella di vedere giovani e adulti arrivare alle nostre tre giorni, sedersi preoccupati sul monosci, timorosi e dubbiosi sulle loro potenzialità, per poi ritrovarli entusiasti e sorridenti poche ore dopo. Una gioia che condividiamo con aziende amiche come Teleflex, Wolkswagen Mobility e altre sempre più vicine alla nostra attività, senza dimenticare gli operatori della Polizia di Stato del Centro Addestramento Alpino di Moena (Trento), con i quali l’iniziale collaborazione è diventata una significativa e solida amicizia».
«Portare i nostri ragazzi in ambienti accessibili e in sicurezza – dichiara dal canto suo Guerrino Sacchella, presidente dell’AVISB – per iniziarli a una disciplina sportiva all’aria aperta come lo sci, è nel DNA della nostra Associazione. Con la presidente nazionale dell’ASBI c’è piena sintonia e ciò che abbiamo vissuto a Madesimo(Sondrio) prima e a Sestola poi ne è stata la lampante dimostrazione. Poter contare su un’Associazione come la Freerider e su “angeli custodi” come gli agenti della Polizia di Stato ci stimola a continuare per dar seguito a questa bella esperienza che contiamo di allargare a chiunque voglia imparare l’uso del monosci per divertirsi».
«Non da oggi – aggiunge Maria Cristina Dieci, presidente dell’ASBI – il nostro impegno è rivolto ai tanti ragazzi con spina bifida che non praticano attività sportive affinché vengano con noi almeno per provarci. Contattateci! Le difficoltà economiche del presente non ci fanno paura. A tagli e sacrifici, chi ha un disabile in famiglia o è parte di una realtà del sociale, è abituato da sempre. Il nostro impegno non conosce crisi. Questa volta con il monosci. In futuro con ogni altra disciplina. Ai ragazzi la scelta, a noi il dovere e il piacere di creare le condizioni ideali perché ciò avvenga».
«Genitori e volontari di ASBI e AVISB – conclude Giulio Broggini, presidnte di Freerider Sport Events – sono solo le ultime persone in ordine di tempo che abbiamo conosciuto e apprezzato nel corso del nostro Ski Tour, giunto quest’anno alla nona edizione, nel quale abbiamo insegnato a sciare da seduti ad oltre seicento persone con disabilità fisica, giovani e meno giovani, tutti incontri ed esperienze ogni volta gratificanti e indimenticabili. Il primo insegnamento che riceviamo dai disabili che trovano la forza e il coraggio di mettersi o rimettersi in gioco attraverso lo sport è quello che prima di chiedere aiuto agli altri è bene cercare in se stessi forza e determinazione. Noi insegnamo loro a sciare. Loro ci ricambiano insegnandoci a vivere».
Ma le iniziative di Snow Camp for Spina Bifida non finiscono qui e per questo l’augurio è che i partecipanti con spina bifida ai prossimi appuntamenti aumentino sempre di più.
*Associazione Spina Bifida Italia.
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